La gestione intelligente dei rifiuti, dal conferimento al relativo smaltimento, risulta essere una delle sfide più importanti per una città davvero “smart”; la tecnologia e la sensoristica applicata permettono ad oggi nuovi scenari ed ambiti di applicazione su questo tema, utili a migliorare e rendere più equa ed economica la gestione dei rifiuti.
Tra le tecniche attualmente in uso e maggiormente utilizzate dai comuni italiani la tariffa puntuale sembra essere una delle più funzionali richiamando, da una parte, i principi di una raccolta responsabile e, dall’altra, la possibilità di sfruttare le nuove tecnologie per quantificare il consumo effettivo del singolo nucleo familiare.
Nell’articolo di oggi andremo quindi ad approfondire i vantaggi di questa tecnica e le aspettative dei comuni e degli enti preposti al servizio di raccolta e gestione, con le sfide affrontate e le soluzioni adottate.
La raccolta porta a porta dei rifiuti solidi urbani con tecnologia RFID (tecnologia di identificazione a RadioFrequenza) consente, con un piccolo chip applicato sui sacchetti e/o sui contenitori per la raccolta della spazzatura, di identificare in maniera univoca l’oggetto o l’utente a cui è associato il servizio.
Tale soluzione permette di tracciare in modo automatico e massivo i contenitori dei rifiuti; è la soluzione tecnologica per accedere ad un sistema di calcolo della tassa sui rifiuti più preciso ed equo, basato sul numero effettivo dei ritiri di rifiuti: così facendo, l’utente è più incentivato a selezionare i diversi tipi di materiali (es. Carta, vetro, metallo, plastico, non-riciclabile), in modo da ridurre al minimo la quantità dei rifiuti residui da smaltire e, quindi, contenere anche la relativa tassazione, il tutto a basso costo di personale per l’ente preposto al servizio di raccolta dei rifiuti, igiene urbana ed ambiente. In base al tipo di organizzazione e di rifiuti, esistono differenti contenitori: sacchetti, mastelli, bidoncini, bidoni e carrellabile in generale, con capacità variabile.
La rilevazione e l’identificazione dei sacchi e/o dei contenitori avviene al momento del prelievo in diverse modalità (identificazione volontaria, ossia tramite un operatore, oppure automatica; identificazione fissa oppure mobile ed identificazione massiva degli item, quando più sacchetti sono contemporaneamente tracciati), i dati raccolti sono poi trasmessi automaticamente al sistema informatico del comune o dell’ente preposto all’emissione delle bollette, che registra il codice utente, la data e l’ora del ritiro, il veicolo e l’operatore che hanno effettuato il servizio, attribuendo così la precisa tassazione al relativo utente. Punto di partenza di un sistema eco-sostenibile e virtuoso della gestione rifiuti è il comportamento del cittadino, che deve differenziare correttamente già a casa i rifiuti prodotti, conferendoli in appositi ed altrettanto differenti contenitori.
Ecco rappresentato in sintesi il ciclo di creazione e raccolta dei rifiuti e come l’RFID si inserisce nella relativa gestione:
1) Associazione logica e fisica del tag RFID al sacchetto ed al contenitore
2) Assegnazione del sacchetto/contenitore agli utenti
3) Conferimento dei rifiuti
4) Comunicazione della missione ai mezzi di raccolta
5) Raccolta dei rifiuti ed identificazione automatica del tag RFID
6) Scarico dei dati di raccolta rifiuti verso il server centrale/data base
7) Tariffazione puntuale all’utente
8) Reportistica dei percorsi con mappatura
La tariffa puntuale è quindi il punto di arrivo per una raccolta differenziata davvero “responsabile”; resta da comprendere come questa “rivoluzione culturale” sia assimilata dal cittadino in quanto i rifiuti non saranno più semplici scarti di cui liberarsi ma classificati come “materie prime seconde” pronte per essere riutilizzate con un notevole risparmio energetico, economico ed ecologico.
Fonte: https://greenhubblog.com/2016/11/16/rifiuti-e-smart-cities-la-raccolta-puntuale/
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