In un mercato in continua evoluzione non si può sperare di rimanere inerti e in stallo di fronte ai continui mutamenti che partono dal contesto socio-economico e arrivano fino alle singole scelte del cliente finale, sempre più consapevole di ciò che vuole e di dove andarlo a cercare.
Se fino a poco meno di un decennio fa chi doveva rivolgersi ad un’impresa andava sulla fiducia del passaparola e all’azienda bastava crearsi un minimo di credibilità per mantenere il cliente nel tempo, oggi quest’ultimo ha una miriade di alternative possibili, facilmente reperibili tramite un semplice clic sul web.
Di fronte ad un’offerta così elevata, puntare alla sola convenienza di prezzo è dunque controproducente in quanto ci sarà sempre qualcuno meno caro di noi.
Se “svenderci” non è la soluzione, bisogna pensare a qualcosa di alternativo, innovativo e puntare su una qualità del prodotto e un servizio differenzianti rispetto alla concorrenza.
Chi più chi meno, tutti hanno sentito parlare almeno superficialmente dell’IoT (Internet of Things), una tecnologia digitale che mira a mettere in contatto il web con gli oggetti materiali per fornirli di un’intelligenza propria, che consente loro di comunicare con i proprietari e fra di loro, in modo da coordinarsi in un vero e proprio sistema futuristico di domotica.
Un’impresa di manutenzione degli edifici per esempio non può prescindere da queste evoluzioni tecnologiche che sempre più incidono anche a livello sociale e sul vivere quotidiano.
Case ed edifici più efficienti è l’idea che anima la continua ricerca applicativa di questi sensori che possono essere un vero e proprio business per le aziende che sono proiettate al futuro;
“occupa gli spazi limitrofi alla battaglia per prevalere sul nemico”, Sun Tzu ci insegna che non bisogna affrontare i nostri concorrenti in un campo aperto dove siamo più vulnerabili, ma attuare strategie che ci portino a prevalere su di esso senza neanche “combattere”.
L’internet of things, visto sotto quest’ottica, procura un vero e proprio vantaggio sulle aziende concorrenti, introducendo altresì una visione inedita dell’edificio “da paziente a medico”, attraverso un nuovo approccio di manutenzione continuativa.
Con questo modello sarà l’immobile stesso che farà la propria diagnosi dando visione degli interventi da attuare per il suo buon funzionamento;l’azienda che fino a poco prima per trovare clienti doveva andare di porta in porta e abbassare i propri prezzi per essere competitiva,ora tramite il monitoraggio dei flussi di informazioni derivanti dallo stabile potrà intervenire prontamente ed efficacemente creando un rapporto di fidelizzazione del cliente.
Si avrà una vera e propria svolta nel momento in cui si procederà alla progettazione di smart building in grado di essere monitorati a 360°, dall’impianto idraulico/elettrico fino ad arrivare a sensori inseriti all’interno dello scheletro strutturale in grado di comunicarci lo stato di usura dell’edificio.
Ci si è già mossi in questa direzione e si può prevedere solo una crescita in questo campo. Alfredo Gatti, managing partner di Nextvalue, ha affermato durante la presentazione dell’Assintel Report+ nella seconda giornata di Smau Milano che:
“L’Iot non è solo contatori della luce o del gas, scatolotti per auto e basta, per l’Iot ci sono nove mercati principali pronti a partire: le piattaforme ci sono e le nuove iniziative partiranno dal 2017; l’associazione tra l’intelligenza artificiale e Iot promette scintille”.
Il flusso di informazioni derivanti dal monitoraggio della smart building oltre a essere un vantaggio strategico può anche essere utilizzato come vantaggio competitivo;“si attacca con la forza frontale, ma si vince con quella laterale”.E per concludere citando Darwin si può affermare che a sopravvivere non è il più forte, ma chi si adatta meglio all’ambiente e in questo caso al mercato.
Fonte: https://greenhubblog.com/2016/11/08/capire-il-mercato-per-differenziarsi-e-fidelizzare-il-cliente/
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