martedì 7 febbraio 2017

Come nascono negli adolescenti i pregiudizi verso gli immigrati?

Come nascono i pregiudizi nei confronti degli immigrati, specie nel cervello delle persone più giovani? Una domanda cui la scienza ha appena cercato di trovare una risposta: sulle pagine del British Journal of Psychology, infatti, è stato appena pubblicato uno studio i cui autori, un team di scienziati della Örebro University (Svezia), hanno osservato atteggiamenti e pregiudizi di 500 adolescenti svedesi nei confronti degli immigrati, per capire se e come questi si modificassero nel tempo e se e come fossero correlati con quelli di genitori e amici.

Per capirlo, il team di ricercatori, coordinato da Marta Miklikowska, ha analizzato gli atteggiamenti degli adolescenti verso gli immigrati, le loro amicizie e i livelli di empatia una prima volta, nel 2010, quando la loro età media era di 13 anni, e poi di nuovo nel 2012 e 2014. Inoltre, all’inizio dello studio, il team ha monitorato anche comportamenti dei genitori e dei coetanei dei ragazzi.

Dai risultati dello studio è emerso che i pregiudizi che nutrono i genitori hanno una forte (e soprattutto duratura) influenza sui figli: infatti, gli adolescenti con i genitori che mostravano più pregiudizi avevano più probabilità di presentare un crescente sentimento negativo nei confronti degli immigrati. Gli amici hanno un peso più debole: negli adolescenti circondati da coetanei poco empatici si è infatti osservato un aumento del sentimento negativo nei confronti degli immigrati solo nella prima adolescenza, suggerendo quindi che l’influenza degli amici tende a scemare nel tempo.

Secondo i ricercatori il meccanismo chiave che regola gli atteggiamenti negativi di questi ragazzi sarebbe la mancanza di empatia. Infatti, gli adolescenti con i genitori e coetanei con più pregiudizi tendevano a presentare livelli più bassi di preoccupazione empatica per le altre persone in generale. “I pregiudizi dei genitori e dei coetanei – spiega l’autrice – potrebbero costituire ambienti che impediscono di sviluppare sentimenti come l’empatia”, e che potrebbero di conseguenza contribuire alla formazione di atteggiamenti negativi negli adolescenti nei confronti degli immigrati. Fattori rilevanti sono stati anche il background socio-economico e il livello di istruzione dei genitori: gli adolescenti provenienti da ambienti poveri e con i genitori meno istruiti mostravano di avere pregiudizi più forti nei confronti degli immigrati.

I risultati dello studio (sebbene osservazionale), potrebbero aiutare a gettare le basi per nuovi programmi volti a eliminare i pregiudizi. “Le amicizie tra gruppi, ovvero con gli amici che sono immigrati, sono indipendenti dai pregiudizi dei genitori. Questo dato di fatto può essere usato come incoraggiamento anche nei programmi rivolti ai giovani che hanno genitori con molti pregiudizi”, conclude l’autrice.

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Fonte: https://www.wired.it/play/cultura/2017/02/06/pregiudizi-immigrati/

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