La Legge di Stabilità 2017, lo abbiamo detto in più occasioni, rappresenta un’opportunità incredibile per chi voglia intraprendere la riqualificazione energetica della propria casa o del proprio condominio. Ad oggi però abbiamo sempre guardato le detrazioni dal lato del privato, inteso come persona fisica, senza considerare il fatto che queste sono previste anche per società che vogliano investire nell’efficientamento della propria azienda.
Visto tra l’altro che il costo dell’energia in Italia è tra i più alti d’Europa, ed è uno dei principali fattori che incidono sulla debole competitività delle nostre aziende, che a conti fatti, secondo una ricerca di Confartigianato, pagano l’energia il 31,7% in più rispetto alla media europea, con una spesa maggiore di circa 10 miliardi di euro l’anno, è evidente che l’eco-efficienza industriale diventa un fattore determinante affinché la nostra imprenditoria possa tornare competitiva nei mercati nazionali ed internazionali. Non da meno, le politiche di eco-efficienza industriale accrescendo la responsabilità sociale di un’impresa, offrono alle aziende la possibilità di migliorare la propria brand image verso i consumatori sempre più attenti a queste tematiche.
Detto ciò cosa riserva il panorama legislativo e finanziario alle imprese interessate ad investire nella riqualificazione dei propri stabilimenti? Leggiamo sul testo della Finanziaria 2017 che fino al 31 dicembre di quest’anno tutti i contribuenti possono continuare a fruire della detrazione Irpef o Ires Ecobonus al 65% e al 50% per il bonus ristrutturazioni edili.
L’Ecobonus 65% 2017 è un’agevolazione fiscale prevista infatti per i contribuenti che sostengono spese per interventi di riqualificazione energetica nella propria casa, sugli edifici condominiali ma anche sugli uffici, negozi o capannoni. Se il contribuente è dunque un’impresa, o società, l’agevolazione consiste in una detrazione dall’Ires che lo Stato riconosce quando vengono eseguiti lavori per aumentare l’efficienza energetica degli edifici già esistenti.
Ricordiamo che le spese detraibili e quindi agevolabili sono quelle sostenute per ridurre il fabbisogno energetico per il riscaldamento, per migliorare e mantenere il calore all’interno dell’edificio, come ad esempio il cambio finestre e infissi o pavimentazioni, le coibentazioni, oltre l’installazione di pannelli solari e la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. Si tratta cioè di tutti quegli interventi che vanno a garantire un minor spreco di energia, più risparmio e maggiore efficienza energetica.
A partire inoltre dal 1° gennaio 2017 fino al 31 dicembre 2021 in aggiunta all’Ecobonus, anche per le imprese, è stato introdotto il sisma bonus, l’incentivo previsto per interventi di riduzione di rischio sismico di immobili ricadenti nelle zone 1, 2 e 3, tali da determinare il passaggio ad una classe inferiore di rischio terremoto per cui la detrazione attesa è del 70%. Se i lavori determinato la riduzione di 2 classi di rischio, la detrazione arriva addirittura all’80%.
A questo punto però sorge spontanea una domanda: benissimo le agevolazioni fiscali ma dove trovano queste imprese la liquidità per iniziare i lavori? Sappiamo come le Banche siano strette dalla morsa di Basilea 4 ed eroghino con diffidenza a soggetti non particolarmente “virtuosi”. I finanziamenti in ogni caso esistono, certo, ma anche qui Harley&Dikkinson ha voluto fare la differenza trasferendo lo stesso cambio di paradigma pensato per Credito Condominio al mondo imprenditoriale, permettendo cioè all’azienda appaltatrice di sostenere per l’azienda beneficiaria dei lavori e del finanziamento a 5 anni gli interessi, assicurandole così una certezza delle rate per tutto l’ammortamento e avendo a sua volta garantito il pagamento a SAL.
Il finanziamento B2B, pensato da H&D, è infatti un finanziamento rateizzato fino a 60 mesi e rivolto all’Azienda che desidera finanziare spese di riqualificazione dei suoi stabili, sia che si tratti di manutenzioni ordinarie o straordinarie, realizzate da imprese appaltatrici del network H&D.
Si parla di importi minimi di 200.000 euro che permettono dunque di intervenire in modo robusto sull’edificio interessato al progetto di retrofit. I relativi interessi, calcolati ad un Euribor 3 mesi arrotondato allo 0,05 superiore + 4% di spread, vengono addebitati in via anticipata e attualizzata all’impresa appaltatrice stessa all’atto dell’erogazione delle singole tranche.
Tutto ciò, coadiuvato quindi dagli incentivi fiscali, permette quello che a noi piace chiamare un approccio win win, volto quindi ad offrire il bicchiere sempre pieno, per tutti.
Fonte: https://greenhubblog.com/2017/01/26/detrazioni-fiscali-2017-ci-guadagnano-anche-le-imprese/
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