Da questo mese parte la sperimentazione di un progetto per il recupero di beni sottratti alle mafie. “Dopo le mafie: il progetto per la valorizzazione e la gestione partecipata dei beni confiscati” – questo il nome dell’iniziativa – inizierà a lavorare su tre casi pilota, tra Rozzano e San Donato Milanese.
L’idea è arriva da un’associazione nata da poco, solo la scorsa primavera, proprio per mettersi al lavoro su questo tema. Circola – Cultura, Diritti, Idee in movimento ha da subito sviluppato il progetto che ci vede partner convinti. Crediamo infatti che per contrastare le attività della criminalità organizzata sia necessario privare i criminali dei proventi del reato. Il sequestro e la confisca dei beni costituiscono un modo molto efficace per contrastare la criminalità organizzata, e permettono di recuperare fondi da reinvestire in attività delle forze dell’ordine o per la collettività.
Proprio su queste basi si fonda il progetto di Circola, ambizioso e complesso, ma proprio per questo degno del nostro supporto. Il tutto si basa sulla sperimentazione di un nuovo modello culturale e operativo, condiviso tra istituzioni e cittadini. Si vuole infatti sostenere, attraverso una sinergia di attori sul territorio, la trasformazione dei beni confiscati alle mafie in “beni comuni”, restituendoli alla comunità e mettendoli a disposizione dei progetti di crescita sociale e culturale del territorio in cui si trovano.
“Circola accompagnerà i singoli Comuni coinvolti nel progetto nella presa in carico del bene confiscato che si trova nel loro territorio – spiega Veronica Dini, avvocato e presidente dell’associazione – nell’elaborazione di un progetto condiviso in merito al suo riutilizzo, nella definizione di strumenti di gestione nel tempo efficaci e coerenti”. Come renderà reale tutto questo? “Lo farà – prosegue il presidente – attraverso un percorso in più tappe: partendo dall’informazione e dalla conoscenza delle problematiche, anche legali, burocratiche e amministrative, si arriverà alle attività formative, culturali e partecipative che vedranno protagonisti i cittadini, le scuole le biblioteche”.
Per questo, il progetto fornirà una formazione specifica, tecnico-legale, amministrativa e gestionale, agli amministratori dei Comuni che si trovano a dover gestire un bene confiscato alla criminalità e accompagnerà l’intera comunità nell’elaborazione di idee condivise sul suo utilizzo, favorendo una presa di carico collettiva del bene che diventa responsabilità di tutti e di ciascuno.
Con i finanziamenti raccolti attraverso la piattaforma di crowfunding Produzioni dal Basso, tramite Banca Etica, saranno promosse alcune attività specifiche del progetto nei Comuni di Rozzano e San Donato. Saranno inoltre finanziati eventi all’interno delle biblioteche e iniziative specifiche per i ragazzi delle scuole, in un percorso di educazione alla legalità.
Nel 2016 in Italia, i beni sequestrati sono stati 23.576 e il 6,88% di questi si trova in Lombardia. Il tema della confisca è di sicura rilevanza ed è stato oggetto di due nostri report che hanno cercato di evidenziare soluzioni ancora attuali. Il primo, “La confisca dei beni illeciti in Italia“, descrive punti di forza e di debolezza nelle procedure legali, istituzionali e politiche di confisca dei beni in Italia, mentre il secondo, “Dalla legge alla pratica:un’analisi dei sistemi di confisca a livello nazionale ed europeo“, compara i sistemi di confisca in Bulgaria, Romania e Italia, mostrando inoltre i risultati di un monitoraggio civile indipendente su alcuni casi concreti. Il rapporto fornisce anche utili raccomandazioni per l’adozione delle più avanzate norme europee comuni in materia, alla base di un modello ideale in materia, presentato nel Policy Paper “Confisca dei beni illeciti: verso un modello ideale a livello europeo“.
Per maggiori informazioni sul progetto, vai al sito di Circola
E se pensi di partecipare con un contributo, è semplice! Basta cliccare qui
Fonte: https://www.transparency.it/dopo-le-mafie-al-via-sperimentazione-progetto/
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