Rubrica a cura di Angelo Ciribini
Recentemente la Commissione Europea, attraverso lo European Construction Sector Observatory, ha messo in luce alcuni aspetti positivi delle politiche di investimento in Italia, attraverso i programmi di edilizia scolastica, ma anche la enorme frammentazione del Mercato delle Costruzioni e dell’Immobiliare (recensendo 1.043.039 Operatori in termini societari a fronte di 618.177 della Germania, 853.440 della Francia, 419.611 del Regno Unito, 567.347 della Spagna).
Astraendosi per un attimo dal Mercato dei Lavori Pubblici, a prescindere dai Processi Aggregativi, sussiste un ulteriore tema che si presenta in una duplice veste: comprendere come la regia e il governo degli interventi possa avvenire in termini di Digitalizzazione; stabilire se eventuali Nuovi Prodotti e Servizi possano essere ipotizzati. Per quanto riguarda la prima fattispecie, è chiaro che, proprio a far data dalle Aggregazioni, vi è la necessità di mettere a sistema una pletora di interventi di piccola e media dimensione riconfigurando, accorciandole, Filiere e Catene (di Fornitura, di Valore, ecc.). Sotto questo profilo, evidentemente, si può immaginare una lotta convergente verso le Nuove Forme di Intermediazione che vedano in competizione gli Attori Tradizionali del Settore: Sviluppatori, Progettisti, Costruttori, Produttori. È chiaro, infatti, che la Digitalizzazione, e, di conseguenza, il Building Information Modeling, consentono di mettere a contatto «diretto» Domanda e Offerta attraverso la Transazione a basso costo e la sua evoluzione grazie all’Analisi di Grandi Moli di Dati Eterogenei.
Una Domanda Evolutiva e Individualizzata può, pertanto, essere «in tempo reale», soddisfatta da una Offerta di Operatori Specialistici messi, dunque, a sistema da coloro che saranno in grado di re-intermediare sotto il profilo tecnico-organizzativo ed economico-finanziario. Non è detto, peraltro, che si tratti esclusivamente di Attori Tradizionali, poiché, in ultima analisi, serve una Cultura Digitale che non è appannaggio solitamente di questi ultimi. In ogni caso, pur conservandosi, al livello inferiore dell’operatività, il sapere e la progettualità disciplinari, la competizione si svolge al piano superiore, a cui si può accedere per diverse vie. Vi è, tuttavia, un aspetto di maggiore interesse, in quanto se sinora, anche dilatando la nozione di intervento al Ciclo di Vita e al Facility Management, includendovi la dimensione di Servizio, pur sempre di Lavori e di Beni Immobiliari si è accennato, la sfida concerne la creazione di Nuovi a Servizi alla Persona connessi ai Cespiti Immobiliari, quelli denominati Living Services.
Sia che si parta dall’Intelligent Home, dallo Smart Building, dal Cognitive Built Asset, o più banalmente dalla Domotica, l’associazione tra Smart City e Internet of Things è evocativa, ma non rende del tutto la posta in gioco che riguarda la relazione che intercorre tra gli Edifici e i propri Occupanti da gestire in termini di elaborazione informativa che consenta una migliore interpretazione dei comportamenti soggettivi e dei bisogni che vi sono sottesi. Qui non si gioca,in effetti, la Riconfigurazione del Mercato, come nella prima evenienza, bensì la sua Estensione epperò, in definitiva, vista in qualità di Trasformazione Identitaria.
Fonte: https://greenhubblog.com/2016/12/13/spazi-di-mercato-nel-settore-delle-costruzioni/
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