martedì 31 gennaio 2017

Filiera in cerca di mercato, mercato in cerca di filiera: l’esperienza di Build Lab in Emilia-Romagna

A.C.

Alessandro Colciago, Direttore Generale, Harley & Dikkinson Finance

Come sta reagendo il comparto della sostenibilità energetica in edilizia di fronte alla grande contrazione del mercato? Quali sono le esigenze della domanda? Quali sono le risposte degli organismi di policy? E quelle della finanza? Negli ultimi decenni la morfologia delle nostre città è cambiata enormemente. I collegamenti infrastrutturali, la rete dei trasporti, gli investimenti tecnologici, persino la destinazione degli spazi verdi ha sempre seguito e tuttora risponde ad un unico principio: la presenza di agglomerati urbani e quindi di abitazioni, che rappresentano l’84,3% degli edifici complessivamente censiti nel nostro Paese. Si tratta di un patrimonio energivoro, capace di assorbire più del 40% del fabbisogno primario di energia e responsabile del 38% delle emissioni di CO2, ma anche vetusto perché il 56% è costruito prima degli anni ’70.

I recenti avvenimenti nel Centro Italia hanno reso manifesto il concetto che intervenire sul patrimonio è diventato quanto mai una necessità di tipo civile e sociale, non solo un “appetito” imprenditoriale e lobbistico. Il superamento dei tradizionali approcci all’efficienza energetica delle abitazioni è indispensabile per ribaltare le prospettive del settore produttivo e i concetti di investimento interessato. Andare “oltre” in senso realmente locativo, uscendo dalle mura delle fabbriche e dalle solite visioni imprenditoriali, significa dare ascolto a un patrimonio di conoscenze, culture e tradizioni che non sono confinate in luoghi definiti. Non nuovi prodotti, ma nuovi saperi che abitano territori trasversali e che rispondono a nuovi bisogni e nuovi desideri della città, legati alla produzione di beni di interesse collettivo. È ben chiaro che ormai la riqualificazione energetica non è più uno sbocco di mercato dei settori tradizionali – impianti, costruzioni, servizi – ma una modalità nuova di produrre valore. La rigenerazione tout court ci richiede di passare dagli oggetti ai soggetti, dall’hardware al software, dall’offerta alla domanda, dal business plan al business strategy.buildconnection

Per provare a individuare le possibili azioni capaci di “sbloccare” il mercato dell’efficienza energetica, Nomisma – in collaborazione con Aster – ha scelto di avviare un percorso di consultazione con alcuni stakeholder di rilievo a livello regionale, attraverso l’organizzazione di una serie di incontri in modalità focus group, che ha permesso di confrontare in maniera informale ma guidata i diversi punti di vista della “filiera” dell’efficientamento in tutte le sue componenti. I soggetti coinvolti provengono, infatti, dal settore della domanda, dell’offerta, della policy e della finanza: ACER Ferrara, ACER Reggio Emilia, BPER, CIRI Edilizia Costruzione, Fondazione Cariplo, Eneryway, Harley&Dikkinson, Manutencoop, Ongreening, Prelios Sgr, Renovate Italy, Regione ER, SECI Real Estate, Sicrea, SINLOC, Unicredit. La costituzione di questo gruppo sperimentale di lavoro, chiamato Build Connection, ha permesso di individuare le principali criticità del mercato e le possibili soluzioni da intraprendere come sistema.

Build Connection, organizzato in tre distinte sessioni, condotte da Settembre a Novembre 2016, ha cercato di approfondire, per ciascuna fase, un tema distinto: il primo legato alle barriere specifiche ad interventi di efficienza energetica e gli ostacoli incontrati da ogni partecipante, il secondo connesso alle soluzioni sperimentabili a livello di sistema industriale integrato e agli strumenti di attivazione della domanda, il terzo si è concentrato sulle condizioni per la creazione di uno spazio di incontro regionale fra gli operatori e sui meccanismi per favorire la realizzazione degli interventi di riqualificazione. Harley & Dikkinson è stato tra gli attori principali, seduti al tavolo dei lavori, in quanto arranger tecnologico, finanziario e di garanzia riconosciuto dal mercato.

Le barriere e le difficoltà emerse dall’incontro con gli operatori sono piuttosto eterogenee: difficoltà a garantire ritorni economici sostenibili, domanda frammentata e taglio degli interventi sottodimensionato per cogliere vantaggi di scala, offerta incapace di soddisfare la domanda potenziale e poco innovativa rispetto alle frontiere tecnologiche internazionali, oltre ad una generalizzata difficoltà a reperire risorse finanziarie indispensabili ad attivare interventi. A fronte di questi ostacoli, gli operatori immaginano una serie di possibili soluzioni da intraprendere: marketing territoriale su tematiche inerenti sostenibilità ed efficienza, realizzazione di un pacchetto completo dall’intervento, al monitoraggio e la manutenzione, comunicazione più efficace con campagne di informazione e di catalogazione delle best practice. Legato al tema delle certificazioni e delle garanzie, i partecipanti ritengono essenziale la creazione di una documentazione tecnica indipendente che attesti la qualità degli interventi, oltre ad una certificazione del piano economico e finanziario per garantire costi, flussi di cassa e tempi di rientro dell’iniziativa, infine propongono l’istituzione di un sistema di garanzie pubbliche in grado sia di attenuare alcuni rischi di mercato sia di sbloccare la finanziabilità e di attuare procedure di risk sharing.

La finalità di questi incontri non si però limitata ad uno sterile elenco di ciò che non funziona e ciò che può essere fatto. A partire da Build Connection è infatti emersa la necessità di istituire una piattaforma regionale finanziaria, Build Lab, in cui sperimentare azioni innovative per il rilancio degli investimenti. Proponendosi in un primo momento come nucleo operativo su pochi casi reali per poi allargarsi a tutta la filiera, Build Lab si configura come uno spazio di incontro in grado di proporsi come strumento facilitatore credibile capace di fare da cerniera fra domanda e offerta, guidando gli stakeholders e la policy a intraprendere investimenti concreti e realizzabili e per provare a dare una scossa al mercato.

Per Carlo Trigilia: “Lo sviluppo dipende dalla capacità di costruzione sociale dell’innovazione e diventa determinante la capacità degli attori locali di cooperare attraverso accordi formali e informali per arricchire in materiale e immateriale”. Di fronte a queste riflessioni diventa essenziale comprendere che non si può più prescindere dai soggetti locali, perché oggi – e non sappiamo ancora per quanto – il capitale fisso e finanziario è detenuto proprio dalle famiglie. È quindi evidente non è possibile produrre nuove ricette e soluzioni definitive senza interpellare questi soggetti o comunque senza passare attraverso meccanismi regolativi capaci di coinvolgere la struttura proprietaria dei soggetti locali e in grado di captare la crescita. Build Lab intende colmare questa “infrastruttura”, che in altri paesi europei si identifica e si riconduce principalmente al pubblico, ma che è ancora assente nel nostro Paese.

“La politica ha un ruolo fondamentale per corroborare le iniziative in merito a queste importanti tematiche – sostiene Alessandro Colciago, Direttore Generale di H&D presente ai tavoli – ma ancora più importante è saper tradurre i diversi linguaggi tecnologici, gestionali e finanziari per renderli comprensibili e divulgabili dalle diverse parti in causa e anche per questo siamo stati coinvolti e riteniamo assai proficue queste tipologie di attività”.

Per Teresa Bagnoli, Construction Platform Coordinator di Aster e referente italiana di Build Interest, “Questo progetto serve in primis ad analizzare le inefficienze e le barriere non tecnologiche presenti sul mercato dell’efficienza energetica. L’obiettivo è migliorare l’attrattività degli investimenti nell’efficienza energetica e nella sostenibilità dell’edilizia. E’ un tema fondamentale anche per il nostro territorio e per il suo rilancio economico; in questo senso avvalersi dei principali stakeholder del campo della finanza, costruzioni e di policy ci è servito per ragionare assieme su quali possono essere nuovi soluzioni adeguate per il nostro contesto, capaci di sbloccare il mercato e di innescare le grandi potenzialità del settore. L’Europa si sta già muovendo in questa direzione e l’occasione del nostro progetto è una notevole opportunità di confronto e scambio di esperienze positive”.

“Build Lab rappresenta la possibilità di rispondere concretamente alle sfide legate a sviluppo e innovazione. – sostiene Marco Marcatili, Responsabile Sviluppo dell’Area Immobiliare Territorio e Ambiente di Nomisma e moderatore dei focus – La piattaforma regionale si propone di stimolare una domanda ancora latente, spingere una timida offerta su una più alta qualità dei progetti e permettere al mondo della policy e della finanza di relazionarsi. Questo è indispensabile per ‘garantire’ la bancabilità degli interventi”.



Fonte: https://greenhubblog.com/2017/01/30/filiera-in-cerca-di-mercato-mercato-in-cerca-di-filiera-lesperienza-di-build-lab-in-emilia-romagna/

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