Funzionari de Ministero dell’Interno di Germania stanno richiedendo al ministro dell’interno, Thomas de Maizière, di istituire un Centro di Difesa contro la Disinformazione per combattere quella che chiamano “disinformazione politica”, un eufemismo per dire “notizie false”.
“L’accettazione di una era della post-verità equivarrebbe alla capitolazione politica”, hanno detto i funzionari a Maiziere in un memorandum che ha anche rivelato che i burocrati del Ministero dell’Interno sono desiderosi di vedere che “L’autentica comunicazione politica” permane a definire il secolo XXI”.
In altre parole, i burocrati del Ministero dell’Interno temono che la cancelliera, Angela Merkel, perda le elezioni nel settembre del 2017, e per questo sono disposti a fare tutto quanto sia necessario per evitare questa prospettiva, per quanto questo significhi utilizzare (ancora di più) l’autorità federale per reprimere la libertà di espressione, inventandosi un ufficio formale per la propaganda statale. L’attuale dibattito sulle “notizie false” è una scusa conveniente.
Da vario tempo, la Germania si è dedicata a reprimere la libertà di espressione. Già nel Settembre del 2015, la Merkel ha detto: “Quando la gente agita la sedizione nelle reti sociali usando il suo vero nome, non è solamente lo Stato che deve operare ma anche Facebook come impresa deve fare qualche cosa contro queste dichiarazioni”.
Di fatto, dietro un programma governativo, che ha utilizzato l’aiuto dell’organizzazione non governativa tedesca Fondazione Amadeu Antonio, diretto da Anetta Kahane (una ex-agente della Stasi e informatrice), le autorità tedesche stanno supervisando quante pubblicazioni presuntamente “razziste” degli utenti di Facebook si possano eliminare nell’arco di 24 ore. Il ministro della Giustizia, Heiko Maas, si è impegnato ad esaminare le misure legislative se i risultati saranno “insoddisfacenti”. Il programma viene previsto in modo che funzioni fino al marzo del 2017 e viene pubblicato in Germania come “piano di ingegneria sociale”.
Nei più importanti media in Germania, giornali e reti TV, sono presenti vari giornalisti che ricevono compensi attraverso organismi esterni, fra cui alcune ONG ed in alcuni casi direttamente dall’Ambasciata USA, come rivelato dal giornalista Udo Ulfkotte, con un passato da editore del quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung e autore di numerosi libri di controinformazione politica e geopolitica. Ulfkotte è deceduto pochi giorni fa, A 56 anni per un improvviso infarto.
Di recente Ulfkotte aveva fatto molto parlare di sé nell’ambito dell’informazione ‘alternativa’ per aver dichiarato che diversi media mainstream occidentali sarebbero ‘pilotati’ dagli interessi di determinati poteri forti e lobbies nonché dalla CIA. Lui stesso aveva confessato di essere stato sovvenzionato dalla CIA e dai servizi segreti della Germania per anni e, come lui, sarebbero stati sovvenzionati anche molti altri giornalisti “a libro paga”. Il meccanismo prevedeva gratificazioni di carriera per i giornalisti che si impegnavano a seguire una certa linea editoriale e grazie a questo ricevevano riconoscimenti, inviti e consulenze retribuite negli USA ed in altri paesi.
Non avendo possibilità di controllare anche tutti i social media ed i siti web alternativi, il governo Merkel si appresta ad esercitare uno stretto controllo preventivo su questi mezzi di comunicazione, sulla base di presunte notizie false, incitazioni all’odio, al razzismo e alla sedizione. Niente di nuovo sotto il sole: la censura esiste in tutti i regimi e quello della UE è sempre più simile al sistema sovietico della vecchia URSS, come hanno fatto notare alcuni ex dissidenti sovietici.
Fonte: El Espia Digital
Traduzione: Luciano Lago per controìnformazione
Fonte: https://ununiverso.it/2017/01/29/nuovo-ministero-della-verita-in-germania/
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