martedì 24 gennaio 2017

Previsioni IoT 2017: le speranze oltre le paure

di Vittorio Checchia

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Il 2016, ormai archiviato, può essere considerato un anno abbastanza controverso rispetto allo sviluppo dell’Internet delle cose: se da una parte sono evidenti i nuovi ambiti tecnologici ed applicativi, dall’altra risulta più difficile la gestione e la messa in sicurezza dei dati.

Il 2017 risulta di conseguenza un anno ricco di incognite; la sfida sarà quella di riuscire a prevedere gli ulteriori passi che si realizzeranno in ogni ambito IOT con un occhio di riguardo legato sia alla sicurezza delle infrastrutture tecnologiche e dei device sviluppati, sia alla tutela dei dati dei consumatori finali.

In un contesto così complesso la classifica redatta dall’avvocato Giulio Coraggio, Partner del dipartimento di Proprietà Intellettuale e Tecnologie dello studio legale internazionale DLA Piper, permette di affrontare tutte le questioni aperte con particolare focus sulle dinamiche legali, analizzando i 5 top trend che influenzeranno lo sviluppo IoT nel corso dell’anno.

“1) L’Internet of Things non è solo una tecnologia, ma cambierà i modelli di business

[…] La sensazione generale è che l’Internet of Things sia solo una tecnologia che fa affidamento sull’utilizzo di sensori che possano consentire la comunicazione tra oggetti, permettendo forme di manutenzione predittiva e comportando una maggiore efficienza. Tuttavia, questa è solo una parte dell’Internet of Things. Stiamo assistendo ad un importante cambiamento da un modello di business basato sulla fornitura di prodotti a un modello di business basato sull’offerta di servizi e, in caso di transazioni B2B relative soprattutto alle tecnologie dell’industria 4.0, a un approccio basato sulla revenue share tra i fornitori e chi beneficia del servizio.

Questo cambiamento ha notevoli conseguenze legali. Infatti, i sensori consentono di ottenere un gran numero di informazioni sui clienti, non solo in termini di dati personali, ma anche di segreti industriali e informazioni riservate, portando a nuove problematiche legali (in precedenza mai sperimentate) in materia, tra gli altri, di privacy e protezione dei dati, proprietà intellettuale, cyber-security e la responsabilità da prodotto.

2) Le banche e le assicurazioni adotteranno le tecnologie IoT per poter sopravvivere

La connettività, la telematica e la digitalizzazione non sono un’opzione per le banche e le compagnie di assicurazione. Se queste vorranno “sopravvivere” dovranno innovare e – secondo le stime – dovranno farlo in fretta. Il FinTech e InsuranceTech sono all’ordine del giorno di tutte queste società, ma richiedono anche un cambio rapido di approccio al business per l’intera azienda.

[…] L’Internet of Things richiede la costituzione partnership che devono consentire interoperabilità tra le tecnologie di diversi fornitori. Questo potrebbe portare a gravi problemi di cyber security che devono essere gestiti tramite adeguate misure sia tecniche che legali, come l’adozione di policy in materia di cyber security al fine di testare e monitorare i prodotti e di policy in materia di cyber risk per poter reagire agli attacchi informatici, nonché tramite di un approccio di privacy by design e lo svolgimento di un privacy impact assessment.

Inoltre, quando il FinTech e l’InsuranceTech incontrano l’IoT, sorgono nuovi problemi legali, spesso affrontati in ritardo da banche e compagnie di assicurazione, anche perché fuori dalla “comfort zone” del loro ufficio legale. Questo è il motivo per cui sia il management che l’ufficio legale di queste aziende ha bisogno di essere “evangelizzato” sui nuovi problemi legali derivanti da queste tecnologie.

3) Il Privacy by design progetterà l’IoT

Il Regolamento comunitario sulla protezione dei dati (GDPR) pone nuovi rischi per le società che forniscono o adottano le tecnologie dell’Internet of Things, soprattutto nell’attuale incertezza in merito all’allocazione delle responsabilità tra i diversi soggetti coinvolti e agli obblighi normativi applicabili. Allo stesso tempo, come dimostrato dai recenti attacchi informatici che sfruttavano tecnologie IoT, non è possibile essere protetti al 100% dai cyber attacchi.

La questione non può essere sottovalutata date le potenziali sanzioni previste dal GDPR. Il nuovo principio di “accountability” previsto dal regolamento privacy europeo pone l’onere di dimostrare la conformità con il regolamento sulla parte che è sotto indagine o vittima di un data breach, portando a quello che è comunemente noto come “probatio diabolica”.

L’adozione di un approccio di privacy by design, accompagnato da un privacy impact assessment, permette alle aziende di dimostrare l’adozione di ciò che è stato richiesto dalla normativa privacy, consentendo loro di posizionarsi più al sicuro da possibili contestazioni. Tuttavia, la loro attuazione richiede un riesame continuo per essere una valida difesa. Questo riesame deve avvenire non solo a seguito del lancio di nuovi servizi e funzionalità, ma anche per esempio a seguito dello sviluppo nel mercato di nuove tecnologie e di requisiti di sicurezza.

E la questione è ancora più complessa nel caso di utilizzo di tecnologie dell’intelligenza artificiale in grado di sollevare non solo problematiche di privacy e responsabilità, ma anche nuove questioni etiche.

4) Le tecnologie dell’Industria 4.0 porteranno ad una “battaglia” sulla proprietà dei dati

Le aziende stanno raggiungendo un maggiore livello di consapevolezza circa il valore dei dati. Questo è importante quando si tratta di dati personali che richiedono l’individuazione di tecniche volte a preservare il loro valore per l’azienda che li ha raccolti, evitando quindi di doverli cancellare, consentendo allo stesso tempo di assicurare la conformità alla normativa privacy.

Ma la questione sta diventando sempre più rilevante quando si tratta di dati generati da apparati industriali che utilizzano le tecnologie dell’Industria 4.0. Fornitori e utilizzatori di tecnologie dell’Internet of Things stanno valutando il migliore fondamento giuridico per proteggere i propri dati. È prevedibile che ci saranno lunghe trattative su chi sia il proprietario dei dati generati dall’uso di tecnologie dell’Industria 4.0. È più rilevante mantenere il controllo sui dati o ottenere un servizio finale migliore tramite l’aggregazione dei propri dati al fine di formare i cosiddetti big data?

Questi dibattiti stanno accadendo in un periodo in cui i regolatori europei stanno progettando di espandere le norme sulla protezione dei dati e in materia di diritto d’autore al fine di coprire espressamente i dati generati/raccolti dalle tecnologie dell’Internet of Things. E i recenti vantaggi fiscali previsti dalla Legge di Stabilità sulle tecnologie dell’Industria 4.0 rendono il problema più rilevante e al tempo stesso urgente.

5) Blockchain è una risorsa per l’IoT, ma il mercato è ancora incerto

La tecnologia blockchain è molto utile per lo sfruttamento dei dispositivi IoT, ma, anche a causa di qualche pubblicità negativa sui Bitcoin, ci sono ancora notevoli preoccupazioni circa il suo utilizzo.

Le aziende potrebbero non essere in grado di permettersi i rischi e le responsabilità derivanti da una tecnologia che potrebbe sfuggire al controllo dei suoi utilizzatori. Allo stesso tempo, l’utilizzo di blockchain “chiuse” potrebbe vanificare l’elevato livello di sicurezza garantito da una blockchain aperta”.

L’avvocato Coraggio evidenzia così le più grandi sfide che ci attendono per l’anno 2017; ovviamente le problematiche legali e di sicurezza saranno all’ordine del giorno per le aziende del settore che, mi auguro, saranno protagoniste nello sviluppo tecnologico ed in grado di evolversi e competere rispondendo a 360 gradi alle esigenze dei clienti.

Rimane inoltre prioritario coinvolgere in questo processo le istituzioni, introducendo politiche innovative e organizzative in grado di allineare tutti gli attori in gioco sia a livello nazionale sia coinvolgendo le realtà locali, garantendo così la sicurezza delle infrastrutture tecnologiche esistenti e di prossima realizzazione.



Fonte: https://greenhubblog.com/2017/01/18/previsioni-iot-2017-le-speranze-oltre-le-paure/

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