domenica 29 gennaio 2017

Il futuro delle medie imprese: due modelli vincenti a confronto

di Valentina Ponti

medieimpreseBisogna quindi sapere che la vittoria ha cinque requisiti-
Sapere quando è il momento di combattere e quando non lo è.
La vittoria si ottiene quando i superiori e gli inferiori sono animati dallo stesso spirito.
La vittoria si ottiene quando si è preparati a ogni imprevisto.
La vittoria si ottiene quando ci sono un generale capace e un sovrano che non interferisce.
[Sun Tzu]

Per dar prova di quanto sosteneva Sun Tzu riporto uno studio fatto da Daniele Dalli in merito a due modelli di business di due importanti imprese internazionali italiane: la Margaritelli e la Snaidero.
Il crescente interesse che in Italia sta suscitando il fenomeno delle medie imprese trova ragione fondamentalmente nelle attese maturate per un rinnovamento dell’industria che passi soprattutto da un cambiamento del “modello di impresa”. Troppo a lungo abbiamo coltivato l’idea che la forza e la salvezza dell’economia italiana fosse nei distretti industriali come unità rappresentativa di tante piccole imprese. Oggi è ormai chiaro che non è più sufficiente la forza distrettuale prodotta da un alto numero di piccole imprese, ma ciò che conta è avere una forza imprenditoriale capace di rinnovarsi con percorsi di cambiamento strategico e organizzativo, e con l’inserimento di nuove risorse manageriali, per affrontare un contesto competitivo internazionale sempre più severo e impegnativo.

Le medie imprese si caratterizzano per una struttura proprietaria-imprenditoriale dinamica che tende a una continua ricerca di sviluppo nel modello di business. Per questo la componente proprietaria-imprenditoriale è una fonte di risorse che ha un ruolo centrale sia nel passaggio da piccola a media impresa, sia nel sostenere il processo di evoluzione della struttura aziendale.
Per esempio, la Margaritelli è una tipica impresa di medie dimensioni, avente un assetto proprietario e di governance contraddistinta dalla presenza di un nucleo imprenditoriale di tipo familiare. L’azienda è specializzata nella lavorazione e commercializzazione del parquet, operante in un’area strategica d’affari caratterizzata da una concorrenza piuttosto intensa. Il caso Margaritelli costituisce un esempio di come l’impresa familiare possa evolvere verso modelli di governance evoluti e complessi, assumere un ruolo di leadership nel proprio settore, dettandone spesso i salti evolutivi, facendo leva verso una progressiva diversificazione produttiva, commerciale e finanziaria. L’impresa nasce alla fine dell’Ottocento ed è giunta oggi alla quarta generazione: una continuità che non ha impedito a ogni passaggio di mettere in discussione missione, posizionamento competitivo e organizzazione dell’impresa in molteplici aree gestionali e strategiche.

Un approccio differente all’imprenditorialità lo ha avuto Snaidero. L’azienda è stata fondata nel 1946 ed è specializzata nella produzione e commercializzazione di cucine di design, è l’impresa capofila dello Snaidero Group, il quinto gruppo di cucine componibili in Europa. Snaidero possiede tratti in comune con Margaritelli: in entrambi i casi il percorso di sviluppo, seguito dal nucleo familiare, ha portato alla costituzione di un gruppo con una struttura articolata (produttiva, finanziaria e commerciale) e con una cospicua presenza sul mercato internazionale. Nel caso di Snaidero, però, la continuità del nucleo proprietario non segue di pari passo la continuità strategico-imprenditoriale. Infatti, il passaggio generazionale della metà degli anni novanta coincide con un cambiamento radicale nella strategia di sviluppo e corrisponde all’ingresso in azienda di risorse manageriali esterne.

Il primo caso, quello della Margaritelli, conferma come l’idea che la dimensione familiare e la stabilità del nucleo di comando dell’impresa non possano essere considerati un limite alla crescita. La media impresa a controllo familiare può intraprendere percorsi di sviluppo orientati all’innovazione e alla diversificazione, al pari di altri modelli d’impresa manageriale. In particolare Margaritelli è riuscita a superare numerose sfide indotte dall’evoluzione dei mercati e dalla progressiva crescita dimensionale, affrontando decisioni strategiche impegnative quali la diversificazione e lo sviluppo all’estero. I risultati lo confermano poiché il fatturato negli ultimi anni raddoppia.

È vero anche che non sempre le risorse interne al nucleo imprenditoriale-familiare sono sufficienti a sostenere cambiamenti radicali derivanti dal mercato o dall’ambiente di riferimento. In alcuni casi la figura propulsiva e di coordinamento del nucleo familiare deve essere integrata con risorse manageriali esterne che portino nell’impresa prospettive, competenze ed esperienze necessarie a gestire il cambiamento. Il caso Snaidero dimostra che il nucleo imprenditoriale ha saputo leggere in senso autocritico la situazione di mercato e quella dell’impresa e ha gettato le basi per il cambiamento riducendo parzialmente il ruolo “manageriale” della famiglia, ma aprendo nuove possibilità di sviluppo.

Le imprese analizzate fanno investimenti specifici in una direzione di formazione interna e affrontano con anticipo le transizioni generazionali allo scopo di prevenire eventuali discontinuità. Il ricorso al management esterno dimostra che per garantire continuità e crescita è possibile sacrificare, almeno in parte, il controllo proprietario dell’impresa.



Fonte: https://greenhubblog.com/2017/01/24/il-futuro-delle-medie-imprese-due-modelli-vincenti-a-confronto/

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