Se è vero, come stima una recente analisi condotta dalla britannica Cebr per Meetic, che i single italiani in cerca dell’anima gemella – o di una più prosaica notte di fuoco – sono nove milioni, si capisce che lo spazio di manovra per le applicazioni di dating è enorme. D’altronde cercare amore o sesso online è più semplice, rapido, deresponsabilizzante che dal vivo. Il tasso d’errore è altissimo, è vero, ma la pesca è a strascico e per i più tenaci le soddisfazioni pare non manchino. E il giro d’affari, anche offline, ne beneficia: sono 6,7 i miliardi mossi dal business degli appuntamenti in Italia (abbigliamento, ristoranti, regali, intrattenimento) per una spesa media di 58 euro a uscita.
I NUMERI NEL MONDO E IN ITALIA
Le sigle attive nel nostro Paese sono, con alcune eccezioni, le stesse note in tutto il mondo, da Tinder ad Happn passando per Blendr, Grindr, Adotta un ragazzo, AshleyMadison (travolta da un clamoroso scandalo lo scorso autunno) e appunto per il colosso francese. Quelle usate dai 91 milioni di utenti (dati GlobalWebIndex) per due terzi maschi e per il 70% fra i 16 e i 34 anni. Il problema è che il settore degli appuntamenti online cambia pelle ancora più rapidamente degli altri ambiti tecnologici: decollato con un approccio piuttosto rozzo e basilare, ben incarnato dal paradigma dello “swipe” di Tinder – lo sanno tutti: un tocco verso destra significa che l’utente m’interessa, uno verso sinistra che voglio scartare quella foto – negli ultimi mesi ha visto moltiplicarsi le opportunità e allargarsi le modalità d’interazione. No, non solo grazie al fenomeno Pokémon Go, il videogame in realtà aumentata che ha già dato vita a piattaforme come PokéMatch e PokéDates, buone per organizzare incontri e acciuffare mostriciattoli in compagnia. E chissà che Zubat o Rattata non facciano da pretesto a qualcosa di più serio. Anche se paiono ormai eclissati dopo il boom estivo e del primissimo autunno.
GRUPPI, GEOLOCALIZZAZIONI E INTERESSI
Venendo a faccende più dignitose, il dating online sta coltivando nuove idee sfruttando geolocalizzazione, attività e interessi, funzionalità di gruppo. Andiamo con ordine. Happn, un’altra startup francese lanciata nel 2014 da Didier Rappaport, già cofondatore del sito per video Dailymotion, punta per esempio a darti una seconda chance con le persone che incontri tutti i giorni sul tram o nel quartiere. Integrandosi al Gps ti aiuta a scoprire l’identità degli sguardi che hai incrociato nelle ultime 24 ore – sempre che dispongano di un profilo – notificandoti quando si trovano nel raggio di 250 metri. Come? Sì, Sliding doors.
Da qualche mese l’applicazione (20 milioni di utenti nel mondo, 800mila in Italia dei quali 150mila a Milano) ha lanciato una nuova caratteristica. Si chiama “See you there” e permette agli utenti di proporre un vero e proprio appuntamento in tempo reale: uscire a mangiare un boccone, andare a correre o infilarsi in un cinema. E da un anno è già integrata alla musica in streaming di Spotify, da condividere o usare per presentarsi meglio.
ONCE: UN COLPO SOLO AL GIORNO
Once è invece la prima e unica dating app che propone solo un partner al giorno, selezionato appositamente per ogni singolo utente da un team di persone in carne e ossa, i cosiddetti “matchmakers”. Una specie di riedizione su smartphone di Agenzia matrimoniale. Manca solo Marta Flavi. Ciaone algoritmo. Come funziona? Ogni giorno alle 12 i due utenti visualizzano i reciproci profili nel medesimo istante dando il via a un conto alla rovescia di 24 ore per decidere se si piacciono. Se scocca la scintilla possono inviarsi like e messaggi. Altrimenti devono aspettare il giorno seguente per una nuova faccia da valutare. Per sentire davvero cosa ordisce il cuore, si possono anche tenere sotto controllo i battiti cardiaci grazie all’integrazione con il bracciale sportivo FitBit.
TINDER, L’USCITA SI FA SOCIAL
Insomma, la strada è quella della diversificazione spinta, legata a un approccio più profilato, specifico, che sfoggi un minimo di stile. Anche se sembrerebbe in contraddizione, Tinder Social – la novità lanciata dalla società di West Hollywood, in California, forte di oltre 50 milioni di utenti nel mondo – segue esattamente questa linea: cucire su misura le proposte e al contempo allargare le opportunità d’interazione fra le persone con attività più coinvolgenti. Lo strumento serve infatti a organizzare uscite fra gruppi di amici. Dopo aver creato una combriccola digitale con i contatti che hanno abilitato la stessa funzione si decide il programma per la serata, dal concerto alla pizzeria, e si avvia la ricerca di altri gruppi. La scelta avviene con il medesimo meccanismo: swipe a destra per avviare il contatto, a sinistra per andare oltre. A mezzanotte la cricca si scioglie, così come le conversazioni. Per ora in Australia, presto nel resto del mondo. E se il gruppo è troppo ma la coppia scoppia non rimane che 3nder: l’app per i triangoli amorosi. Non li avevate considerati?
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Fonte: http://www.chefuturo.it/2016/12/tinder-happn-dating-app/
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