sabato 11 febbraio 2017

Intelligenza artificiale: che fanno le big del tech e in quali prodotti è già protagonista

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Il software, cuore di tutti gli oggetti che ci accompagnano quotidianamente nei compiti più disparati, sta vivendo un momento d’oro di trasformazione grazie alle nuove tecniche di Intelligenza Artificiale. Nel suo ultimo saggio The Inevitable, Kevin Kelly, co-fondatore di Wired e attento osservatore dei cambiamenti tecnologici, non ha dubbi: tutti gli oggetti che l’uomo ha reso vivi grazie all’elettricità diverranno intelligenti per mezzo del software.

cortana

Oggi per far ciò si iniziano ad utilizzare specifiche tecniche di Intelligenza Artificiale tra cui il Machine Learning e il Deep Learning. Quest’ultima, sfruttando computer molto potenti che operano in parallelo, usa algoritmi sofisticati che lavorano su reti neurali multi livello in grado di simulare il comportamento dei neuroni umani.

Il software viene addestrato per imparare autonomamente dall’esperienza.

Il primo progresso in tale senso è stato di Google che nel 2012 è riuscito a creare un sistema in grado di identificare l’immagine di un gatto partendo dall’analisi dieci milioni di foto. Quest’anno un ulteriore passo in avanti si è avuto con la vittoria del suo super calcolatore AlphaGO contro il campione mondiale di GO, il gioco più complesso al mondo.

Per Sundai Pichar, CEO di Google, stiamo transitando da un mondo Mobile first ad un mondoAIA first.

Non a caso le maggiori aziende tecnologiche stanno facendo enormi investimenti in questo campo perché chi creerà il software più intelligente sarà in grado di influenzare la trasformazione di tutti i settori tradizionali e dunque le nostre vite.
Ma a che punto sono queste aziende? In quali prodotti che usiamo abitualmente si nasconde l’Intelligenza Artificiale?

Google ha la missione di far diventare l’Intelligenza Artificiale un layer per tutti i suoi servizi, non solo per dar vita a singole smart app. Oggi l’IA è usata per individuare lo spam in GMail, per il riconoscimento vocale e della scrittura, per le traduzioni di Google Translate e per Google Photos che riesce a riconoscere le immagini non classificate presenti nella libreria del cellulare, senza attingere al nome del file.
Recentemente per migliorare i risultati del suo motore di ricerca ha introdotto RankBrain. Si tratta di una serie di algoritmi creati per individuare la pagina migliore di una ricerca complessa fatta in linguaggio naturale, anche se essa non contiene le parole usate dall’utente per cercarla.

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Inoltre il motore di ricerca, che ora si limita a restituire una lista di risultati, sta diventano un assistente personale, chiamato Google Assistant, che sarà incorporato in tutti i prodotti dell’azienda a cominciare dallo smartphone Pixel e da Google Home, il dispositivo casalingo che, su input vocale, è in grado di rispondere a domande e attivare altri dispositivi connessi.
Ovviamente l’Intelligenza Artificiale è anche il cuore dei progetti più ambiziosi come Google Self-Driving Car. L’auto senza conducente usa una tecnica (LIDAR) di telerilevamento che permette di determinare la distanza di un oggetto o di una superficie utilizzando un impulso laser. Il sistema riesce a costruire in tempo reale un modello preciso del mondo circostante, prevedendo i movimenti degli oggetti/soggetti circostanti.

Tesla, famosa per la costruzione di auto elettriche, sta investendo ingenti risorse nell’Intelligenza Artificiale. Proprio la funzione “Pilota automatico” nelle sue auto permette una guida autonoma grazie ad un software che apprende dai dati catturati in oltre 160 milioni di chilometri percorsi.

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IL CUORE DI CORTANA

Microsoft, sotto la guida del CEO Satya Nadella, è determinata a usare l’Intelligenza Artificiale come motore di tutte le sue applicazioni consumer e business. Al momento è il cuore di Cortana, il suo assistente personale che anima Windows, e viene usata per migliorare il motore di ricerca Bing, per abilitare la traduzione in tempo reale in Skype, per la correzione automatica in Office 365.

SIRI

Apple usa le tecniche di Deep Learning per Siri, l’assistente dei suoi sistemi operativi, e per riconoscere le immagini date in pasto all’applicazione Foto.

LE CAPACITA’ PREDITTIVE DELLO STORE

Amazon usa le tecniche di IA per migliorare le capacità predittive del suo store e per il riconoscimento vocale di Alexa, incorporato nel dispositivo casalingo Echo.

Spotify e Netflix usano l’Intelligenza Artificiale per comprendere i nostri gusti e offrirci suggerimenti personalizzati.

MIGLIORARE IL NEWS FEED

Facebook ha iniziato ad utilizzare le tecniche di Deep Learning per migliorare la distribuzione delle notizie nel News Feed ossia per individuare quello che interessa di più al singolo utente. DeepText è il sistema che gli permette di comprendere i contenuti dei post, delle foto e dei video (utile anche per migliorare l’accessibilità per gli ipovedenti).

Le applicazioni di Intelligenza Artificiale sono talmente vaste che qui mi sono limitato solo a fare alcuni esempi di come le più grandi aziende tecnologiche stanno iniziando a fare evolvere il proprio software per renderlo più utile ai consumatori. Certo è che non si torna più indietro: con l’IA dovremmo imparare a fare i conti, sfruttandola per il bene dei singoli e della collettività.

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Fonte: http://www.chefuturo.it/2016/12/ai-tech-software/

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