domenica 5 febbraio 2017

Che cos’è la dieta alcalina e perché è una bufala

(foto: Denis Charlet/Getty Images)
(foto: Denis Charlet/Getty Images)

Il nome di Robert O. Young al pubblico italiano forse dice poco, eppure se anche da noi si è diffusa la bufala della dieta alcalina il merito è in gran parte suo. Le imprese dell’autore di Il miracolo del pH alcalino sono riemerse recentemente sulla stampa internazionale dopo che la Bbc ha rivelato il suo ruolo nella triste storia di Naima Houder-Mohammed, capitano dell’esercito britannico morta di cancro nel 2012 a 27 anni.

Alla militare due anni prima era stato diagnosticato il cancro al seno, che però sembrava scomparso dopo la terapia oncologica. Purtroppo il cancro tornò più aggressivo di prima: Naima stava morendo. La giovane interruppe i trattamenti tradizionali e cercò una speranza nella medicina alternativa. Tra i guru consultati ora sappiamo che c’era anche Robert O. Young: le mail dimostrano che Young convinse Naima a farsi curare al suo Ph Miracle Ranch, in California. La famiglia della militare spese in totale 77.000 dollari nel disperato tentativo di salvare la giovane attraverso la pseudomedicina alla base della dieta alcalina.

Robert O. Young un anno fa è stato condannato per esercizio abusivo della professione e rischia fino a tre anni di prigione, sempre che nel frattempo i magistrati non riescano a convincere la giuria anche delle molteplici accuse di truffa che pendono sulla sua testa. Ma che cos’è la dieta alcalina? E come ha fatto Young ha farla diventare una moda?

Come spesso accade nel campo delle pseudoscienze, sembra che a ispirare l’imbonitore siano state ipotesi originariamente formulate in ambito scientifico. Osservando che certi cambiamenti della dieta modificavano il pH delle urine, per decenni i ricercatori si sono chiesti se esisteva un legame con la salute dell’organismo. Si è pensato, per esempio, che il corpo potesse usare il calcio delle ossa per tamponare i composti acidi lasciati dal metabolismo di alcuni cibi, e che questo potesse portare all’osteoporosi. Questo e altri meccanismi, però, sono stati regolarmente smentiti e non esistono prove concrete di una relazione che leghi il pH dei cibi al pH fisiologico (quello prevalente nel corpo, cioè quello sanguigno) e alla salute.

Intorno agli anni zero persone come Robert O. Young sono partite da queste legittime (per quanto errate o inconclusive) ipotesi di ricerca e hanno costruito il mito secondo cui non solo la nostra dieta sarebbe fondamentale per la regolazione del pH, ma che sia proprio quest’ultimo la chiave della salute. Come spesso accade nelle bufale mediche, la causa di tutti i mali che ci affliggono è unica e la soluzione è a portata di mano: eliminare i cibi che bruciando lascerebbero ceneri acide (tipicamente ricchi di proteine come carne e latticini, oppure cereali) e mangiare in abbondanza cibi che lascerebbero ceneri alcaline (tipicamente frutta e verdura).

A contorno del mito non può mancare la narrazione secondo cui sarebbe l’industrializzazione ad aver reso disponibili in abbondanza cibi “acidi” a scapito di quelli “alcalini” (e quindi salutari), inscrivendo il tutto in una cornice di ritorno alla natura. Nella realtà il nostro organismo fa in modo che il pH fisiologico, leggermente alcalino, rimanga stabile, e non c’è dieta che tenga: l’unico modo per cambiarlo sarebbe l’iniezione di specifici composti, ma i medici lo fanno solo in gravi casi di alcalosi e acidosi, quando cioè il corpo per qualche motivo non riesce a mantenere il giusto pH.

Se si considera che Robert Young non è un medico (ha comprato un diploma da un’università tarocca) è preoccupante apprendere che è accusato di aver personalmente praticato infusioni di bicarbonato di sodio, un trattamento giustificato solo in caso di grave acidosi.

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Molti dichiarano di avere avuto dei benefici seguendo una dieta alcalina, e in alcuni casi potrebbe anche essere vero: che un’alimentazione ricca di frutta e verdura sia salutare non è certo una scoperta di Young. Esiste comunque il rischio che usando come guida solo l’acidità dei cibi, si finisca per sbilanciare l’alimentazione, cioè eliminare alimenti che contengono nutrienti necessari.

Purtroppo è anche evidente che i principi della dieta alcalina non sono usati solo da una prospettiva, per così dire, salutista, ma illudono persone con gravi malattie.

Tra le vittime di Young è fondamentale ricordare Kim Tinkham, una donna americana che nel 2007 sul palco di Ophra Winfrey ha pubblicamente dato il merito della sua guarigione dal cancro a un medico alternativo, poi identificato Robert O. Young. Tre anni dopo Kim Tinkham moriva e Young cercava di far sparire ogni traccia del suo coinvolgimento, ma nel frattempo il suo nome e la dieta miracolosa che propugnava erano diventati popolari.

Da Kate Hudson a Jennifer Aniston, oltre (ovviamente) a Gwyneth Paltrow, sono molti i vip che hanno dichiarato negli ultimi anni di seguire una qualche forma di dieta alcalina, e l’arresto di Young nel 2014 sembra non abbia scalfito granché la potenza della bufala.

 

Del resto, come ha fatto notare il medico David Gorsky dopo la notizia dell’arresto, le convinzioni di Young sono praticamente indistinguibili da quelle di molti naturopati, ai quali è permesso esercitare negli Stati Uniti previo accreditamento presso una scuola riconosciuta. Scriveva Gorsky: “rimane un’inquietante domanda che non riesco a togliermi dalla testa: se Robert O. Young avesse davvero ottenuto una laurea in naturopatia presso una scuola di medicina naturopatica accreditata, come la Bastyr, ci sarebbe stato qualcosa che lo stato della California avrebbe potuto fare per fermarlo? La risposta è ancora più inquietante: probabilmente no“.

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Fonte: https://www.wired.it/scienza/medicina/2017/02/03/dieta-alcalina-bufala/

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