martedì 31 gennaio 2017

Krestina: il Rimedio Naturale alla Caduta dei Capelli per Lui e Lei in 30 giorni con +67% #dAAlr






Chi ha testato Krestina ha notato un inspessimento dei capelli del 7% durante la prima settimana di utilizzo. Secondo le testimonianze le donne hanno smesso di perdere i capelli durante le prime 48 ore. Molte di loro hanno riacquistato capelli sani e belli in 2 settimane. In alcune persone con diradamento più ampio i nuovi capelli sono comparsi dopo 3 settimane di trattamento. Krestina è il nuovo rimedio per la caduta dei capelli maschile e femminile al 100% naturale composta da con estratti naturali e olii. Krestina si applica prima del lavaggio, partendo dalla radice dei capelli salendo per tutta la loro lunghezza, massaggiando vigorosamente, il preparato sul cuoio capelluto, fino a completo assorbimento, 3 volte a settimana.

Per saperne di più ... clicca qui



Manimali: dalle mani allo sguardo

Si può trasmettere l’amore per gli animali attraverso la pittura del corpo? Ho visitato la mostra “Manimali” di Guido Daniele. Dalla luce, lo sguardo, le pieghe della mano ho percepito, ancor di più, che gli animali hanno un’anima.

Un’idea che trovo bellissima, perché sono una fan della street-art e della body-art. Se poi l’arte si applica al corpo umano per parlare di animali, mi ha già conquistato in partenza.

Sono stata a visitare la mostra Manimali di Guido Daniele e ve la consiglio se passate dalle parti del Castello Sforzesco a Milano – fino al 4 febbraio 2017. Precisamente presso la Fondazione Luciana Matalon (la stessa che ospita ogni anno Wildlife Photographer of the Year). Nella mostra sono presenti stampe fine-art e dipinti a olio che raffigurano mani dipinte dal vivo dall’artista nelle sue sessioni di bodypainting.

Le mani e gli occhi. L’artista Guido Daniele ha iniziato a dipingere le mani nell’anno 2000. Le mani sono una parte davvero espressiva del corpo umano. Non a caso, assieme agli occhi, sono i particolari che da sempre notiamo di più quando incontriamo una persona. Mani e sguardi hanno impressionato anche me durante questa visita. Le mani di una persona, con le loro rugosità, le ossa, i vasi sanguigni, diventano la tela base per dipingere un’animale. Si vedono cani, aquile, serpenti, cavalli, pappagalli e molte altre specie.

manimali

Il camaleonte – dipinto su mano da Guido Daniele (foto ©FondazioneLucianaMatalon)

“L’arte è l’elemento che permette la fusione tra realtà e finzione” ha detto lo stesso Guido Daniele. Guardando questa mostra ci si rende conto come è possibile ricreare la natura utilizzando davvero mille espressioni dell’arte. Gli animali prendono vita dipinti sulla pelle degli esseri umani. Allo stesso tempo, l’uomo si accorge di come è simile a tutte queste altre creature del mondo.

La mostra è stata dedicata a Brigitte Bardot, che da anni difende la causa animalista e che ha risposto a questa dedica con un messaggio personale. Dipingere animali per farli conoscere e per proteggerli: questo lo scopo dell’autore che da anni segue e aiuta varie associazioni che si occupano della salvaguardia della natura, tra le quali WWF, Jane Goodall Institute, Delfin Aid, Innocence in Danger, PLAN, APNEEF e Liliane Fonds.

Prorpio questa unione tra corpo umano e animale è quello che mi ha sorpreso. Assieme alla luce, che disegna per ogni essere animale un particolare sguardo. Timido per il fenicottero, sicuro di sé e impavido per l’aquila, curioso e giocherellone per il delfino, calmo e affidabile per il cane. Ogni razza è rappresentata dai colori, dai giochi di luce, da pelo, piume, penne e scaglie, ma soprattutto dallo sguardo. Lo sguardo è ciò che colpisce in modo impressionante. Lo sguardo della tartaruga, del cane, del cavallo mi hanno fatto sentire vive queste immagini e mi sono resa conto che sì, è proprio vero che ogni animale ha un’anima che riesce ad esperimere attraverso il suo sguardo sul mondo.




Fonte: https://curiosadinatura.com/2017/01/30/manimali-dalle-mani-allo-sguardo/

BLACK MASK: MASCHERA VISO CHE FUNZIONA DAVVERO CONTRO I PUNTI NERI E LA PELLE GRASSA!!! #m0s2b






A vostra grande richiesta Ecco la Maschera Nera per il Viso: BLACK MASK: MASCHERA VISO che Funziona Davvero Contro i PUNTI NERI e la PELLE GRASSA!!!

 

Grazie a una formula efficace riconosciuta in tutto il mondo, Black Mask consente una pulizia profonda del viso contro le imperfezioni:

  • 91 utilizzatori su 100 sentono i benefici già dopo la prima applicazione

  • Nell’84% dei casi la pelle assume un aspetto salutare dopo 14 giorni di applicazioni quotidiane della maschera

  • Il 93% degli utilizzatori si è liberato dei brufoli e di punti neri con un ciclo completo di 1 mese



Per saperne di più ... clicca qui



2017-2020: gli Anni del BIM

Rubrica a cura di Angelo Luigi Camillo Ciribini

bimBIM, Building Information Model o Building Information Modeling (in realtà, anche Computational Design), il prodotto e il processo, è un acronimo destinato ad avere grande risonanza in Italia, a partire dalla pubblicazione, nel corso del 2017, del decreto ministeriale (delle Infrastrutture e dei Trasporti) previsto dal Codice dei Contratti Pubblici.
Qualsiasi siano le modalità e le tempistiche dell’adozione obbligatoria, il BIM senza dubbio fungerà da detonatore di un fenomeno assai più vasto, la Digitalizzazione, che nell’immaginario collettivo ormai comprende entità eterogenee, dai dispositivi per la realtà mista ai sensori RFID, dalla manifattura additiva al modello informativo, dai droni con laser scanner ai robot di cantiere, appunto.
Il tema è, peraltro, più praticato di quanto non si creda e, sia a livello internazionale/sovranazionale sia a livello nazionale, i riferimenti normativi non mancano, anzi iniziano a sovrabbondare, così come la pubblicistica e l’offerta formativa.
BIM è, dunque, processo, metodo, strumento, è questione organizzativa, giuridica, tecnologica, è hardware, software: entità eterogenee e multiple, insomma.

Quanto di tutto ciò che si è poc’anzi menzionato è, tuttavia, davvero, all’interno della vastissima categoria dell’innovazione, realmente presente nella quotidianità degli operatori economici del Settore?
Più di quanto non si immagini (i geometri che utilizzano i droni per il digital survey), meno di quanto non si creda (gli architetti che impiegano gli occhiali immersivi): e, soprattutto, diversamente da quanto non si ritenga.
Questo, inoltre, accade in un contesto committente in fase di aggregazione, in un mercato professionale sovraffollato, dai redditi medi al di sotto dei livelli europei, in un mercato imprenditoriale caratterizzato da concorrenza sleale (in termini di regolarità, previdenza, fiscalità, contrattazione collettiva), in un mercato produttivo in cui le associazioni di categoria hanno visto le defezioni per fallimento: ma pure in un mercato, in cui i soggetti più competitivi si rivolgono con sempre maggiore insistenza altrove.
Si tratta, perciò, di un mercato ridimensionato che, comunque, segna valori timidamente positivi, tanto nelle costruzioni quanto nell’immobiliare e che, di conseguenza, con esitazione, inizia a sottrarsi alle categorie della recessione, alle retoriche della crisi.
Il BIM, allora, per quello che può significare (probabilmente tutto quanto elencato in precedenza), è ormai all’attenzione di tutte le rappresentanze (non solo, per dire, di ANCI, ITACA, CNI, CNAPPC, COGeGl, OICE, ANCE, CNA, Federcostruzioni, FINCO, ma anche di AISCAT, di Angaisa o di Federcomated): alcune di esse costituiranno gruppi di lavoro, altre promuoveranno progetti pilota, e così via.

Vi possono essere, quindi, “luoghi” in cui rappresentanze e rappresentati possano raccogliersi e confrontarsi: con chi, con che cosa?
Con softwarehouse che, direttamente indirettamente, evolvono in consultancy, con soggetti accademici che offrono iniziative formative e attività di ricerca, con altri attori di varia natura.
La questione è che, a breve, potrebbe esistere un obbligo, sia pure ragionato, sia pure incrementale, ma non sussisterebbe una strategia, un centro di competenza, una comunità virtuale: tutte cose che, altrove, sono facilmente reperibili, almeno nei casi migliori.
Il fatto è che qualunque dei soggetti appena citati è stato in grado di portare alla ribalta le best practice (che esistono pure nel Nostro Paese): ma esse o sono episodiche o sono indotte dalla presenza sui mercati comunitari e internazionali, difficilmente riguardano organizzazioni non strutturate.
Si giunge, pertanto, al nucleo della questione, al fatto che solo entità debolmente o fortemente strutturate possono competere su un mercato digitalizzato evoluto, poiché esso è naturalmente selettivo, oltre che tendere, progressivamente, a semi-automatizzare le attività ripetitive e mediocri (si veda la applicazione dei sistemi di questo genere di verifica delle pratiche relativi ai titoli abilitativi dell’edilizia privata).
Sin qui, d’altronde, si è trascurata la committenza privata, così come lo sviluppo immobiliare: occasioni che, in buona sostanza, potrebbero trarre dalla Digitalizzazione benefici ancor maggiori.

Dal 2017 al 2020, in questo quadriennio, si maturerà interamente il valore di novità del BIM: prima che sia stato irrimediabilmente banalizzato, prima che abbia cessato di essere uno spauracchio.
Certo, oggi, chiunque può organizzare un convegno, convocando, tra gli altri, il Comune di Milano e l’Agenzia del Demanio, Citterio Viel e Lombardini 22, Italferr e ANAS, Manens Tifs e Politecnica,Salini Impregilo e Astaldi, Cimolai e Valsir, Manutencoop e Siram: per affermare che anche in Italia si possa esporre una vetrina “presentabile”, che si possa avviare una discussione con soggetti “acculturati”.

Che cosa si potrebbe, però, dire dei loro fornitori? Che cosa, specialmente, si dovrebbe affermare della pancia profonda del mercato? Come far emergere pratiche, forse riferite a medie organizzazioni, meno eclatanti, meno conosciute, ma, probabilmente, a una scala minore, non meno interessanti?
Soprattutto, come giungerà la piccola storia del BIM ai micro committenti, professionisti, imprenditori: in assenza di un grande racconto sulla Digitalizzazione come è Digital Built Britain?
Come una tematica circoscritta alla stressa stregua della certificazione energetica, come un adempimento a cui sottrarsi che genera extracosti, come una agevolazione fiscale simile a quella per il miglioramento sismico?

In particolar modo, occorre domandarsi: atteso che il BIM possa intendersi, secondo diversi gradi di difficoltà, come strumenti (da acquistare), come metodi (da apprendere), come processi (da mettere in atto), possiamo seriamente credere che sia in grado di sortire effetti positivi senza mettere mano alla riconfigurazione del mercato, senza ridiscutere la distinzione dei ruoli, senza accelerare le aggregazioni dimensionali?
Possiamo veramente credere che la Digitalizzazione, che muta il prodotto immobiliare con la Smart City di Schneider Electric o di Siemens, che accorcia la catena di fornitura colla Uberification di Amazon e di Saint-Gobain, che autonomizza la produzione manifatturiera dell’indotto edilizio con la riduzione dell’intensità di capitale umano, miracolosamente possa efficientare mercati talvolta corrotti, sempre conflittuali, raramente integrati sul ciclo di vita, senza intaccare gli assetti consolidati?

Analogamente, possiamo davvero credere che sia sufficiente allestire qualche decina di corsi post-lauream per formare una generazione digitale nel Comparto?
Epperò, poi, si possono mostrare applicativi informatici per tutte le finalità (Surveying, Space Programming, Authoring, Computing, Crowd Simulation, Gamification, Checking, 4D, 5D, 6D, 7D, nD), si possono esporre tutti i dispositivi (laser scanner, immersive wearable device, CAVE, componenti sensorizzati, impianti di produzione additiva di edifici, robot che posano pareti in laterizio).
Ma come mostrare IBM Watson IoT che parzialmente rende automatizzati i processi decisionali di gestione del cantiere o dell’edificio?
Come, più trivialmente, restituire il disagio culturale di progettisti che, con il BIM, sono tenuti a settare e a sincronizzare i modelli informativi da federare, che non riescono, per limiti del software, a modellare gli staffaggi, che perdono dati dal passaggio tra ambienti di calcolo e ambienti di modellazione?
È un problema che attiene alla cultura digitale, al fatto che Dati e Informazioni Computazionali conferiscono valore aggiunto a qualsiasi attore coinvolto in qualsiasi intervento.



Fonte: https://greenhubblog.com/2017/01/31/2017-2020-gli-anni-del-bim/

BLACK MASK: MIRACOLO CONTRO I PUNTI NERI? LA VERITÀ DEFINITIVA: COSA (E COME) FUNZIONA DAVVERO! #BytTP






Ne avevamo già parlato, ma ultimamente il mondo sembra letteralmente impazzito per le black mask: le maschere nere, di solito del tipo peel off, che si professano un vero e proprio miracolo contro i punti neri.

Le foto, orripilanti, di maschere piene di filamenti sebacei che promettono di purificare la pelle meglio di qualunque altra cosa sia mai stata usata sulla terra, riempiono il web. Ma la domanda che fanno tutti è: funzionano davvero? Come sono fatte? Perché sono apparentemente così efficaci e, nel caso, quali è meglio comprare?

Scopriamo la black mask, tutto quello che c'è da sapere sulla maschera che toglie i punti neri e rende la pelle luminosa e priva di impurità. Conosciamo da vicino questo efficace trattamento di bellezza, scoprendo le migliori maschere in commercio.

 



Per saperne di più ... clicca qui



In Gambia carri armati risolvono una crisi politica: e le regole della sicurezza globale?

La crisi politica in Gambia si è chiusa tra soldati di ECOWAS  per le strade del paese, un Presidente eletto che giura nell’ambasciata del Gambia in Senegal ed un Presidente uscente che va via con 11 milioni di dollari nel portafoglio.

Questa crisi politica ci interessa (e avrebbe dovuto interessare molti altri) per due motivi: il potere crescente di ECOWAS in Africa Occidentale e il ricorso all’intervento militare che pone una sfida al sistema di sicurezza globale.

Intanto iniziamo con il riassumere i fatti:

Il nuovo Presidente del Gambia, Adama Barrow, finalmente è tornato nel paese, il suo arrivo formalmente segna la fine di una crisi politica durata 6 settimane. Barrow è stato eletto Presidente il 1 dicembre 2016; il suo oppositore Yahya Jammeh, al potere dal 1994,  rifiutava di dimettersi, anzi  ha tentato, in varie maniere, di manovrare lo stato d’emergenza, cercando di estendere, attraverso il Parlamento, i suoi poteri: tutto allo scopo di bloccare la transizione.

Inaspettatamente per un leader eccentrico autoritario stile Gheddafi, che prometteva di governare il Gambia per un miliardo di anni, rivendicando l’abilità di curare l’AIDS e l’infertilità, la presa al potere del Presidente Jammeh era stata condannata dalla comunità internazionale. In un incontro dei leader del blocco regionale dell’Africa Occidentale, la comunità economica degli stati dell’Africa occidentale – ECOWAS–  adotta una risoluzione il 17 dicembre che riconosce i risultati dell’elezione del 1° dicembre, impegnandosi a partecipare alla cerimonia d’insediamento del Presidente eletto Barrow il 19 gennaio e decidendo di adottare tutte le misure necessarie per far applicare i risultati elettorali.

A seguito del fallimento degli sforzi di mediazione, ECOWAS lancia un ultimatum al Presidente Jammeh: o lascia il potere per la mezzanotte del 19 gennaio oppure ECOWAS interverrà con la forza per mettere al potere il Presidente eletto Barrow. Per dimostrare che si faceva sul serio, forze ECOWAS dal Senegal e dalla Nigeria si mobilitano alla frontiera con il Gambia e avvertono che interverranno se Jammeh non si sarebbe conformato all’ultimatum. Il 21 dicembre una dichiarazione del Presidente del Consiglio di Sicurezza indica che il Consiglio accoglie ed è incoraggia le decisioni di ECOWAS. Similmente l’African Union Peace and Security Council sostiene i risultati elettorali e annuncia che non riconoscerà Jammeh come Presidente del Gambia dopo il 19 gennaio.

La scadenza dell’ultimatum per il 19 gennaio passa senza risultato. Barrow giura nell’ufficio dell’ambasciata del Gambia a Dakar e le forze senegalesi attraversano la frontiera per far rispettare la risoluzione di  ECOWAS del 17 dicembre, apparentemente a seguito di una richiesta del Presidente Barrow, e il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite adotta all’unanimità la risoluzione 2337, la sua prima del 2017. La risoluzione prospettata dal Senegal, non autorizza l’uso della forza da parte di ECOWAS. Piuttosto, agendo secondo il Capitolo VI (della Carta delle Nazioni Unite), il Consiglio di Sicurezza appoggia la decisione di ECOWAS e dell’Unione Africana di riconoscere Barrow come Presidente, accoglie la decisione di ECOWAS del 17 dicembre ed esprime sostegno per l’impegno di ECOWAS nell’ “assicurare, innanzitutto attraverso mezzi politici, il rispetto del volere del popolo del Gambia”. Con le truppe di ECOWAS già nel paese, il 21 gennaio il Presidente Jammeh lascia il Gambia, apparentemente con 11 milioni di dollari nel portafoglio.

Il potere crescente di ECOWAS nel comporre le crisi politiche dell’Africa occidentale.

Sebbene le azioni di ECOWAS nella crisi del Gambia non mostrino esplicitamente una volontà crescente da parte del blocco di utilizzare la forza contro i leader dell’Africa occidentale che non vogliono lasciare il potere dopo moltissimi anni, nondimeno nel caso del Gambia hanno sfidato le regole fondanti della sicurezza globale.

La linea generale, in Africa Occidentale, rispetto alla passata decade, suggerisce che ECOWAS esamina le crisi politiche caso per caso.  Eppure le azioni di ECOWAS sono  dettate dall’opportunità politica del blocco come tale nel non perdere credibilità all’esterno e non minare la coesione interna.

In Senegal nel 2012, l’allora Presidente Abdoulaye Wade correva per il terzo mandato. Wade sosteneva che il limite, in Senegal, dei due mandati non si applicava a lui, dal momento che il suo primo mandato era iniziato prima che il limite fosse imposto; i suoi oppositori videro la sua candidatura come incostituzionale. ECOWAS propose un compromesso: se eletto, Wade doveva servire un periodo di due anni e poi tenere nuove elezioni. Tuttavia, fortunatamente per ECOWAS, Wade perse l’elezione.

In Mali, 2012, ci fu una crisi complessa che includeva un coup contro il presidente uscente, una ribellione di separatisti e un’occupazione jihadista delle città del nord. Dopo il coup, ECOWAS repentinamente impose sanzioni che spinsero i leader del coup a dimettersi in cambio dell’amnistia. Rimettere il Mali assieme, tuttavia era molto più difficile. I leader del coup inizialmente esercitavano una certa influenza in politica e il nord del paese rimaneva da mesi in mano ai jihadisti. ECOWAS piano piano prepara l’intervento militare, ma nel gennaio del 2013, quando i jihadisti si spingono nel Mali centrale furono i francesi ad intervenire.

Perchè dunque ECOWAS ha agito in maniera differente in Gambia?

Una prima motivazione risiede nella reputazione estremamente scarsa  a livello internazionale di Jammeh. Visto come un pazzoide e criticato aspramente per la violazione dei diritti umani, Jammeh era oramai isolato internazionalmente negli ultimi anni. Nel 2013, ritira il Gambia dal Commonwealth, un gruppo di 54 paesi composto principalmente da ex colonie britanniche, forse per protestare contro le preoccupazioni della Gran Bretagna sui diritti umani. Nel tardo 2016, gli Stati Uniti impongono un divieto di visa per i funzionari del governo del Gambia.

L’isolazionismo di Jammeh si estende ad ECOWAS. Prima delle elezioni in Gambia del 2011, ECOWAS si rifiuta di mandare osservatori, statuendo che “le preparazioni e l’ambiente politico non contribuivano alla condotta di libere eque e trasparenti votazioni”. ECOWAS si era stancata del comportamento negli anni di Jammeh che aveva pochi amici in occidente.

Un’altra ragione per il comportamento deciso di ECOWAS in Gambia è la dimensione del paese. 4000 miglia quadrate, il Gambia è il più piccolo membro del blocco dell’Africa occidentale, salvo l’isola di Capo Verde. Contemplare la logistica di un intervento militare in Gambia era molto meno spaventosa che quella nel nord del Mali o per gli interventi militari in Liberia ed in Sierra Leone negli anni 90.

E non da ultimo la motivazione dell’intervento risiede nella credibilità stessa dell’organizzazione che se si fosse “piegata” a Jammeh, sarebbe stata inesorabilmente minata.

Il ricorso all’intervento militare di ECOWAS potrebbe minare l’ordine e la sicurezza globale.

La sicurezza globale è assicurata anzitutto dal divieto generale dell’uso della forza e della minaccia dell’uso della forza sancito dall’art. 2,4 della Carta delle Nazioni Unite e dal diritto internazionale generale. I singoli Stati non possono ricorrere all’uso unilaterale della forza militare a meno che non dimostrino la sussistenza di una giustificazione prevista dal diritto internazionale vigente.

La situazione in Gambia e le reazioni internazionali sfidano alcuni aspetti dello jus ad bellum*.  La Carta delle Nazioni Unite ammette due eccezioni al divieto generale dell’uso della forza e della minaccia dell’uso della forza: la forza utilizzata in legittima difesa contro un attacco armato e l’uso della forza autorizzata dal Consiglio di Sicurezza secondo il Capitolo VII della Carta.

Se basato su una richiesta del Presidente Barrow, l’intervento ECOWAS a guida senegalese, iniziato il 19  gennaio si confà, sebbene imperfettamente, con le regole stabilite dallo jus ad bellum. Come confermato dalla Corte Internazionale di Giustizia nel caso “attività armate sul territorio del Congo”, lo jus ad bellum permette ai governi di invitare stati stranieri ad intervenire militarmente sul loro stesso territorio. Infatti, precedenti interventi di ECOWAS, come quello in Sierra Leone e in Liberia erano giustificati dalla richiesta dei governi di questi Stati. Il problema potenziale con questo intervento di ECOWAS in Gambia, tuttavia, è che è stato intrapreso a seguito di una richiesta da quello che era essenzialmente un governo in esilio. Adama Barrow probabilmente non si qualifica neanche come governo in esilio, ma piuttosto, come un Presidente in esilio. Il diritto di un Presidente in esilio, che non ha mai esercitato l’autorità di governo o l’effettivo controllo sul territorio di uno Stato, di autorizzare l’intervento armato straniero è discutibile e non sostenuta da ampi, sufficienti precedenti.

Inoltre, la rapidità dell’intervento di ECOWAS in Gambia pone una sfida anche al divieto della minaccia dell’uso della forza**.

La decisione di ECOWAS del 17 dicembre, che chiedeva a Jammeh di lasciare il potere e autorizzava l’uso di tutte le misure necessarie per far rispettare il risultato elettorale, unitamente alla mobilitazione delle forze ECOWAS nelle settimane precedenti al 19 gennaio, costituisce una minaccia all’uso della forza.

Il problema qui è che far rispettare i risultati elettorali o insediare un leader democraticamente eletto non sono basi legittime per l’uso della forza secondo lo jus ad bellum. Malgrado tentativi di pochi governi e di alcuni studiosi di sostenere la cosidetta “dottrina dell’intervento democratico”, che permette il ricorso alla forza per promuovere il governo democratico o prevenire prese di potere illegittime, l’opinione prevalente è che questa pratica viola la Carta delle Nazioni Unite. Curiosamente, tuttavia, il Consiglio di Sicurezza appare aver avallato questa minaccia dell’uso della forza da parte di ECOWAS contro il Presidente Jammeh.

Come detto sopra, la dichiarazione del Presidente del Consiglio di Sicurezza del 21 dicembre accoglie le azioni di ECOWAS, la risoluzione 2337, mentre non autorizza l’uso della forza ed esprime la sua preferenza per l’uso di mezzi politici per comporre il conflitto, accoglie la decisione di ECOWAS del 17 dicembre.

La catena di eventi e di risultati  di un singolo conflitto probabilmente non sono sufficienti ad alterare fondamentalmente regole che sono fondanti dell’ordine legale internazionale come i divieti della minaccia e dell’uso della forza.

La crisi in Gambia, tuttavia, pone alcune questioni giuridiche difficili e sfida alcuni aspetti dello jus ad bellum.

La volontà di ECOWAS e la prontezza di minacciare e usare la forza per promuovere la democrazia è solo uno degli esempi della pratica africana che sfida le regole che sono alla base dell’ordine e della sicurezza internazionale.

 

 

* jus ad bellum cioè il diritto di ricorso alla guerra, e così distinto dallo jus in bello, che è il diritto internazionale umanitario applicabile durante il conflitto.

** L’art. 2,4 della Carta NU vieta la stessa “minaccia” dell’uso della forza, ma non chiarisce cosa debba intendersi per “minaccia” vietata. La Corte Internazionale di Giustizia si è soffermata sulla questione nel parere sulle Armi nucleari del 1996 sostenendo che le nozioni di minaccia e di uso della forza dell’art.2,4 vanno insieme nel senso che è vietata ogni “minaccia” della forza il cui “uso” è vietato. In altre parole: se l’uso della forza in se stesso in un dato caso è illegale, per qualsiasi ragione, la minaccia all’uso di tale forza sarà anch’esso illegale.

L'articolo In Gambia carri armati risolvono una crisi politica: e le regole della sicurezza globale? sembra essere il primo su Il blog di Barbara Faccenda.



Fonte: http://www.barbarafaccenda.it/in-gambia-carri-armati-risolvono-una-crisi-politica-e-le-regole-della-sicurezza-globale/

Efficace formula per la guerra contro le imperfezioni della pelle, riconosciuta in tutto il mondo #0m8Ob






RISULTATO GARANTITO IN DUE SETTIMANE.

 

Liberatevi da : PUNTI NERI BRUFOLI ACNE RUGHE

Affrettatevi a effettuare l'ordine
BLACK MASK
a prezzo conveniente!

Sconto del 50%



Per saperne di più ... clicca qui



Donald Trump: “Il Word Trade Canter fu raso al suolo da bombe gemelle”

trump-911-basement-bombs-800x350Il World Trade Center è stato raso al suolo da “bombe gemelle” l’undici Settembre, secondo il presidente Donald Trump – e ora un informatore si è fatto avanti con informazioni bomba che supportano le affermazioni del Presidente.

In una intervista in diretta sul’11 Settembre, al presidente Trump è stato chiesto il suo parere in merito alla struttura delle Torri Gemelle. Parlando da costruttore esperto in grattacieli a New York, Trump ha detto che la torre nord del WTC era “una costruzione molto, molto solida” e che egli ritiene che “bombe gemelle” abbiano provocato il suo crollo.
Parlando del crollo della torre, ha detto: “Non è stato un difetto architettonico. Come potrebbe un aereo, fosse anche un 767 o 747 o qualunque altro; come avrebbe potuto passare attraverso l’acciaio?

Durante l’intervista, Trump dice di aver fatto un giro intorno alle fondamenta della torre nord dopo che fu bombardata in un attacco terroristico precedente, quello del 1993 e di non credere che la torre possa essere stata rasa al suolo solamente da aerei, come asserisce il rapporto ufficiale.

“Mi capita di pensare che fosse stato solo un aereo, ma anche le bombe – bombe esplose simultaneamente. Perché non riesco a immaginare nulla che possa riuscire a passare attraverso quel muro. ”

L’intervista è stata caricata su YouTube dal gruppo Pro-Trump “Trump Commission”, che ritiene che l’ex presidente George W. Bush abbia coperto la verità e che il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti abbia la possibilità di screditare il suo predecessore: “Il World Trade Center è venuto giù durante la gestione di George Bush “, ha detto in un dibattito a febbraio. “Ci ha tenuti al sicuro? Questa non è sicurezza. Questo non significa essere al sicuro. ”

Voci che Trump riaprirà l’indagine sull’undici settembre sono circolate online, sulla base di affermazioni che egli ha fatto durante la campagna elettorale, inoltre studi accademici di recente pubblicazione stanno sfatando il rapporto ufficiale sull’indici settembre e stanno aggiungendo benzina sul fuoco.

Uno studio condotto dall’ingegnere Dr. J. Leroy Hulsey della University of Alaska ha scoperto che gli incendi interni non avrebbero potuto causare il crollo dell’edificio 7.

Il resoconto ufficiale sostiene che detriti incendiati siano volati, dalle vicine Torri Gemelle, dentro l’edificio, provocando incendi su più piani. Ma il dottor Hulsey afferma che è “scientificamente impossibile” e dice: “secondo le nostre conclusioni preliminari, sulla base del nostro lavoro fino ad oggi, gli incendi non hanno prodotto il crollo in questo particolare edificio.”

Informatore: “Trump aveva ragione”

E ora un ex operaio del data center che ha lavorato nel World Trade Center si è fatto avanti con informazioni bomba secondo le quali degli esplosivi sarebbero stati fissati negli edifici nelle settimane prima degli attacchi dell’11 settembre 2001.

Scott Forbes era impiegato presso la Fiduciary Trust Company International, lavorava al piano 97 ° della Torre Sud del complesso del WTC. Dice che erano accaduti alcuni eventi molto strani nelle settimane precedenti gli attacchi, tra cui serie interruzioni dell’energia elettrica nella costruzione per oltre 36 ore e vi erano misteriosi ingegneri che avevano lavorato nella nella costruzione, utilizzando bobine di filo, pochi giorni prima degli attacchi dell’undici Settembre.

Intellihub riferisce:

“I malfunzionamenti dell’energia elettrica sono avvenuti il Sabato e la Domenica precedenti all’11 Settembre, quindi l’8 e 9 settembre,” Forbes, ha detto, che non ha mai visto o sentito parlare di un evento simile, a parte l’allarme bomba del 1993 .

Forbes ha detto che i controlli nell’edificio da parte del New York Port Authority (autorità portuale di New York) si sono interrotti Sabato mattina a causa della mancanza di energia elettrica e sono ripresi di nuovo una trentina di ore più tardi, lasciando un vuoto di sicurezza enorme.

Forbes ha anche raccontato di aver visto a molte persone che sembravano ‘ingegneri,’ vestiti di tute che andavano e venivano durante il periodo del blackout portando cassette e bobine di filo

Forbes ha detto che non era al lavoro Martedì, il giorno degli attacchi, ha detto di aver assistito alle torri che si sbriciolavano dal suo appartamento in lontananza e di essersi chiesto se tutto quello che stava succedendo avesse a che fare con lo strano affaccendamento di operai nei giorni precedenti.

Inoltre un altro ex dipendente del Fiduciary Trust, di nome Gary Corbett, ha confermato le dichiarazioni fatte da Forbes nel corso di una intervista del 2010 su Relity Report. Tuttavia, Corbett ha anche sottolineato che le persone che sostenevano di partecipare a “visite guidate” entravano in “aree protette” durante il black-out – aree del Fiduciary Trust in cui erano conservati l’oro e altri oggetti di valore per JP Morgan.

Tuttavia, Corbett sostiene che la mancanza di elettricità “è iniziata Venerdì sera alla chiusura delle attività […]” prima che fosse ripristinata l’elettricità, circa alle “ore 4 di Domenica pomeriggio” leggermente differente dalla storia di Forbes.

I cani degli artificieri, in grado di fiutare esplosivo, furono portati via dal complesso Giovedi, nonostante il fatto che il complesso fosse stato in allerta per settimane prima degli attacchi, in seguito agli ordini del fratello minore del presidente degli Stati Uniti George W. Bush, Marvin Bush che era a capo delle operazioni di sicurezza per il WTC, al’epoca.

Fino ad oggi la Commissione sull’11 Settembre e l’Autorità Portuale di New York hanno negato che il blackout abbia avuto luogo. La mancanza di energia elettrica è probabilmente uno degli elementi chiave coperti dagli organismi competenti insieme con la scomparsa effettiva dei nastri di sicurezza dal complesso del WTC.

Di Baxter Dmitri

Fonte: yournewswire




Fonte: https://ununiverso.it/2017/01/31/donald-trump-il-word-trade-canter-fu-raso-al-suolo-da-bombe-gemelle/

A SEGUITO DELLE NUMEROSE RICHIESTE, ECCO IL CONTENUTO DETTAGLIATO E COMPLETO DELLA MASCHERA #KRFpm






A seguito delle numerose richieste abbiamo realizzato foto originali del prodotto e una descrizione completa dei contenuti dello stesso.

Ingredienti e componenti


crema dalla consistenza vischiosa di colore nero, con un leggero odore di spirito.

Contiene: acqua sterilizzata(1), cyclomethicone(2), caolino (3), spirito di polivinile (4), estratto di forbicina (5), glicolo propilenico (6), caprilmeticonio (7), carbone attivo (8), complesso bioantiossidante Neovitin® (9), PEG-40 olio di ricino idrogenato (10), fenocsietalone con ethylexyglycerina (11),sopolimero di acrilati e C10-30 di acrilati (12), tiamina (13), riboflavin (14), trietanolamina (15), composizione aggiuntiva profumata (16).

Studio dei componenti:

  • Acqua sterilizzata.

  • Cyclometicone. Silicone a bassa viscosità. Eliminta il grasso, ha una funzione emolliente, ovvero dona morbidezza. Ha un fattore di irritazione della pelle molto basso, efficace per ogni tipo di pelle. E' un componente assolutamente innocuo per uso come da istruzioni.

  • Caolino. Componente naturale. Migliora il processo di ricambio di ossigeno? nutre la pello con componenti utili, rende la pelle morbida e elastica. Elimina il grasso in eccesso e la sporcizia, rende i pori meno visibili. Stimola la rigenerazione delle cellule e la formazione del collagene. Leggero esfoliante. Ha anche funzione antibatterica. Il componente è totalmente innocuo e non ha effetti collaterali.

  • Spirito di polivinile. Ha la funzione di creare la pellicola. Attraverso l'asciugamento della maschera pulisce la pelle dai componenti morti. Proprietà cosmetiche (da 1 a 10): funzione di difesa 9, di pulizia 8. Efficace per ogni tipo di pelle. Non è stato trovato durante lo studio e durante i test nessun tipo di effetto collaterale o effetti dannosi per la pelle o l'organismo. Sono tuttavia possibili reazioni personali al prodotto come allergie ecc.

  • Estratto di forbicina. Ingrediente naturale. Offre un effetto antibatterico e ammorbidente, libera dalle irritazioni e dalle infiammazioni, aiuta ad ottenere una rapida cicatrizzazione. Prestare attenzione in caso si sia allergici a questo estratto.

  • Glicolo propilenico. Proprietà cosmetiche (da 1 a 10): idratazione della pelle 10. Efficace per qualsiasi tipo di pelle. Fattore di rischio 3 (basso). Diluente universale, si usa nella maggior parte dei prodotti di cosmetica. Non rimane nell'organismo, per questo lo usano anche nei prodotti alimentari. Non si sono verificati casi di problematiche per la pelle o per l'organismo. E' possibile un'intolleranza personale.

  • Caprilmeticonio. Si tratta di un componente molto comune di diversi prodotti di cosmetica in ambito soprattutto di cura della pelle, forma una pellicola protettiva. Favorisce la scomparsa di umidità in eccesso e grasso liquido sulla pelle. Non sono stati mai riscontrati effetti negativi su pelle o organismo.

  • Carbone attivo (polvere di carbone di bamboo). Componente naturale per una profonda pulizia della pelle. Penetra in profondità nei pori della pelle, pulendola da batteri, sporcizia e altri componenti dannosi e pericolosi. Combatte in maniera efficace i punti neri e le ghiandole sebacee. Efficace con qualsiasi tipo di pelle. Il componente è assolutamente privo di rischi.

  • Complesso bioantiossidante Neovitin®. Preparato ottenuto dalle cellule della biomassa del ginseng. Grazie ai componenti antiossidanti, protegge la pelle dall'invecchiamento precoce. Offre una funzione antinfiammatoria e rigenerativa. Controlla la formazione di radicali liberi. Senza controindicazioni, sicuro.

  • PEG-40 olio di ricino idrogenato. Uno degli additivi cosmetici più utilizzati. Contiene componenti che aiutano per la morbidezza e per la difesa. Totalmente sicuro, non comporta allergie, viene anche utilizzato in ambito culinario.

  • Fenocsietalone con ethylexyglycerina. Conservante. Il fenocsietalone ha buoni effetti antibatterici. Componente principale di tutti i mix approvati di conservanti. L' ethylexglycerina è un componente aggiuntivo naturale, che si ottiene da diversi tipi di raccolti di grano. Uno dei più potenti conservanti 'verdi'. Idrata la pelle. Fissa l'aroma del prodotto.

  • Sopolimero di acrilati e C10-30 di acrilati. Polimero idrosolubile. Ha la funzione di formare la pellicola. Aiuta contro l'invecchiamento precoce della pelle, ha funzioni positive per quanto riguarda l'equilibrio idrico della pelle, oltre ad aiutare la cicatrizzazione di piccole ferite e spaccature. Non sono stati riscontrati fino ad ora effetti negativi su pelle e organismo.

  • Tiamina. Vitamina idrosolubile del gruppo B. Ha una potente funzione idratante, elimina le irritazioni e le reazioni allergiche. Protegge la pelle dai problemi che potrebbero causare componenti che provocano allergia.

  • Riboflavin. Vitamina idrosolubile del gruppo B. Serve a rendere la pelle più forte, si utilizza in tutti i tipi di prodotti cosmetici. Può dare problemi nei soggetti allergici.

  • Trietanolamina. Stabilizzatore, viene spesso utilizzato in ambito cosmetico. Ha una funzione di pulizia, scioglie il grasso adiposo in eccesso e le altre imperfezioni simili.

  • Composizione aggiuntiva profumata. Si utilizza per fornire il profumo che si è deciso di dare al composto cosmetico.

 

Condizioni di conservamento e utilizzo


Conservare in un ambiente non soleggiato ad una temperatura tra i 15 e i 25 gradi centigradi. Chiudere ermeticamente il coperchio dopo l'utilizzo. Tenere lontano dalla portata dei bambini. La maschera asciutta si toglie dalla pelle senza problemi. Se ancora umida togliere semplicemente lavando con dell'acqua tiepida e sapone neutro.



Per saperne di più ... clicca qui



 Trump’s Crony Cabinet May Look Strong, but They Are Scared

Let’s zoom out and recognize what is happening in Washington right now. The people who already possess an absolutely obscene share of the planet’s wealth, and whose share grows greater year after year—at last count, eight men own as much as half the world—are determined to grab still more. The key figures populating Donald Trump’s cabinet are not only ultra-rich—they are individuals who made their money knowingly causing harm to the most vulnerable people on this planet, and to the planet itself. It appears to be some sort of job requirement.

There’s junk-banker Steve Mnuchin, Trump’s pick for Treasury secretary, whose lawless “foreclosure machine” kicked tens of thousands of people out of their homes.

And from junk mortgages to junk food, there’s Trump’s pick for labor secretary, Andrew Puzder. As CEO of his fast-food empire, it wasn’t enough to pay workers an abusive, non-livable wage. Several lawsuits also accuse his company of stealing workers’ wages by failing to pay for their labor and overtime.

And moving from junk food to junk science, there is Trump’s pick for secretary of state, Rex Tillerson. As an executive and then CEO of Exxon, his company bankrolled and amplified garbage science and lobbied fiercely against meaningful international climate action behind the scenes. In no small part because of these efforts, the world lost decades when we should have been kicking our fossil-fuel habit, and instead vastly accelerated the climate crisis. Because of these choices, countless people on this planet are already losing their homes to storms and rising seas, already losing their lives in heat waves and droughts, and millions will ultimately see their homelands disappear beneath the waves. As usual, the people impacted worst and first are the poorest, overwhelmingly black and brown.

Read more

L'articolo  Trump’s Crony Cabinet May Look Strong, but They Are Scared sembra essere il primo su Sbilanciamoci.info.



Fonte: http://sbilanciamoci.info/%EF%BB%BF-trumps-crony-cabinet-may-look-strong-but-they-are-scared/

Liberarsi del problema dell'ACNE per sempre #xKNAQ






Nella nostra cosmetica si utilizzano solo componenti naturali di classe premium.

La nostra azienda usa metodi moderni e innovativi per realizzare linee di successo nell'ambito della cura della pelle del viso.

Prima di lanciare la vendita, la nostra cosmetica supera un controllo dermatologico e test clinici.

Black Mask ha dimostrato un'efficacia notevole nella battaglia contro l'acne e la pelle problematica.



Per saperne di più ... clicca qui



Leggere senza stereotipi: incontri a Padova

leggere senzaOggi si è tenuto a Parma il primo di una serie di incontri che vedranno 22 servizi coinvolti tra nidi e scuole dell’infanzia.

Un percorso, fortemente voluto dal comune di Parma, strutturato su cicli di laboratori che hanno come protagonisti i libri, la lettura, le immagini e le storie rivolte all’infanzia, attraverso i quali interrogheremo e cercheremo di decostruire gli stereotipi presenti nell’educazione di bambine e bambini. Condivideremo con insegnanti ed educatrici/ori la lettura di libri che propongano modelli di genere liberi e gioiosi, in cui ognuno e ognuna possa riconoscersi immaginandosi un futuro di infinite possibilità.

Sul treno che ci riporta a Roma auguriamo un buon inizio a noi e a tutte le nostre compagne di viaggio… e a tutti i bambini e le bambine che ci auguriamo ne beneficeranno.

The post Leggere senza stereotipi: incontri a Padova appeared first on Scosse.



Fonte: http://www.scosse.org/leggere-stereotipi-incontri-padova/

Perché è pericolosa la pelle con problemi? #e8v6L






Si chiama pelle problematica, la pelle che presenta difetti visibili, macchie pigmentate, rughe, cicatrici, macchie vascolari,acne ecc.

Schiacciando i brufoli, la pelle che si riforma viene a contatto con la pelle circostante insieme a batteri e leicociti.

Questo comporta un'espansione dell'infezione. Questo può portare all'aumento del pus in profondità, come anche all'aumento generalizzato.

- 91 utilizzatori su 100 sentono i benefici già dopo la prima applicazione

- Nell' 84% dei casi la pelle assume un aspetto salutare dopo 14 giorni di applicazioni quotidiane della maschera

- Il 93% degli utilizzatori di si è liberato dei brufoli e di punti neri con un ciclo completo di 1 mese



Per saperne di più ... clicca qui



Vene Varicose : rimedi naturali #5fq0Y






Oggi voglio farti scoprire per le vene varicose rimedi naturali che hanno funzionato alla grande, niente cavolate, solo i migliori! La Varicosi (o più comunemente Vene Varicose) è una patologia molto diffusa. Si tratta di una permanente dilatazione patologica di una vena correlata ad una alterazione delle pareti venose e ci può essere una dilatazione localizzata oppure diffusa delle varici. Fortunatamente si può curare con diversi rimedi, naturali, chirurgicamente o con la Nuova Crema per Vene Varicose.

Per saperne di più ... clicca qui



TRATTAMENTO GEL PER VENE VARICOSE, EMATOMI E CONTUSIONI MUSCOLARI #JFyc9






L’inattività fisica, una dieta ricca di grassi e sale, un’eccessiva esposizione al sole ma anche una postura scorretta possono essere cause quotidiane di dolore e pesantezza su gambe e piedi. Col tempo queste condizioni legate alla cattiva circolazione determinano la rottura dei capillari e la formazione delle vene varicose che hanno una frequenza maggiore tra le donne, ma in realtà sono sempre più presenti anche tra gli uomini Varikostan combina i principi attivi delle piante in una formula ideale ed efficace per il benessere e la salute di gambe e piedi: un gel ricco di componenti naturali, in grado di donare un effetto rinfrescante e defaticante immediato e piacevole alle zone che presentano vene varicose periferiche, contusioni muscolari ed ematomi. L’efficace trattamento con Varikostan: Migliora la circolazione sanguigna di gambe e piedi Rafforza e tonifica i capillari fragili e le vene Allevia ematomi, contusioni e distorsioni Favorisce il rinnovamento cellulare della pelle, proteggendola e riparandola Dona un piacevole effetto rinfrescante e lenitivo I principi attivi vegetali contenuti nella formula hanno proprietà antinfiammatorie e rigenerativi, con effetti calmanti, di drenaggio ed aiuto per la circolazione del sangue: Estratto di Ippocastano Biologico – drenante, vasocostrittore, stimola la circolazione

Per saperne di più ... clicca qui



Crowdfunding: come realizzare il tuo progetto grazie alla comunità

Siete alla ricerca di risorse finanziarie per realizzare il vostro progetto e creare un impatto sociale positivo? Il crowdfunding può rappresentare lo strumento giusto. 

 

Nato come forma di microfinanziamento dal basso che mobilita persone e risorse, oggi il crowdfunding è infatti tra le forme più diffuse ed efficaci di finanziamento di progetti imprenditoriali e creativi. È indicato per prodotti tecnologici, musica, libri, progetti culturali e progetti social: non conta solo la tipologia ma l’impostazione del progetto stesso.

 

Per raggiungere il successo bisogna infatti conoscere bene lo strumento, sapere bene cosa funziona e cosa no, ragionare sull’impostazione della campagna e pianificare la strategia da seguire prima e dopo il lancio.

 

 

Come spiega Diana Severati, organizzatrice del corso “Crowdfunding: conoscerlo per utilizzarlo”, esistono quattro principali tipologie: donation-based (donazioni per progetti di organizzazioni non profit); reward-based (modello che prevede ricompense a fronte delle donazione); lending –based (prestiti personali); equity-based (acquisto di quote di start-up e PMI).

 

Il totale raccolto attraverso il crowdfunding Italia (al 2016) ammonta a € 91.790.909,63: quello italiano è ancora un volume modesto ma è sicuramente destinato a crescere; il trend di crescita complessivo è un +62% nel 2016 rispetto al valore raccolto nel 2015.

 iStock_000022123478_Medium

Il crowdfunding riesce ad aggregare non solo idee, ma soprattutto persone: la dimensione sociale è infatti la vera anima di questo grande strumento che oggi si pone come una possibilità reale e concreta di realizzare il proprio progetto.

 

“La parte più importante – ci spiega Diana Severati – è proprio la ‘crowd’: senza la crowd o, meglio, la community, il crowdfunding non funziona, è tutta questione di engagement, coinvolgimento, partecipazione della componente collettiva al proprio progetto. Il capitale sociale e relazionale del crowdfunder è il capitale che conta maggiormente: non si tratta solo di numeri, quello che conta sono i legami di fiducia tra le persone, quei legami che ci spingono ad appoggiare un progetto, a farsi portavoce per esso e a trasmetterlo con la stessa fiducia ai nostri contatti”.

 

 

L'articolo Crowdfunding: come realizzare il tuo progetto grazie alla comunità sembra essere il primo su Viaggio nell'Italia che... Cambia!.



Fonte: http://www.italiachecambia.org/2017/01/crowdfunding-realizzare-progetto-comunita/

Varikostan: Sostanza Rimedio e Trattamento Per Vene Varicose? #zcoMZ






Varikostan: Rimedio e Trattamento Per Vene Varicose? – Ci siamo già occupati dell’argomento vene varicose nell’articolo Varicastan: Crema Per Vene Varicose (Prezzo e Opinioni), oggi parliamo dell’evoluzione di questo prodotto, il nuovo Varikostan Crema per vene varicose, un prodotto migliorato ed ancora più efficace. Sul sito ufficiale, www.varikostanitalia.it, viene messo subito in evidenza, oltre la possibilità di comprare questa crema per vene varicose con uno sconto del 24%, quelle che sono le principali proprietà ed i benefici che si ottengono con un utilizzo frequente e regolare di questa crema, ovvero: Un effetto curativo per le ulcere varicose Un ripristino naturale del flusso sanguigno Un rafforzamento delle pareti venose Una riduzione concreta del dolore alle gambe Una riduzione del rischio di formazione di trombi Un miglioramento della funzione delle valvole venose Una riduzione del lieve gonfiore dei tessuti

Per saperne di più ... clicca qui



Manimali: dalle mani allo sguardo

Si può trasmettere l’amore per gli animali attraverso la pittura del corpo? Ho visitato la mostra “Manimali” di Guido Daniele. Dalla luce, lo sguardo, le pieghe della mano ho percepito, ancor di più, che gli animali hanno un’anima.

Un’idea che trovo bellissima, perché sono una fan della street-art e della body-art. Se poi l’arte si applica al corpo umano per parlare di animali, mi ha già conquistato in partenza.

Sono stata a visitare la mostra Manimali di Guido Daniele e ve la consiglio se passate dalle parti del Castello Sforzesco a Milano – fino al 4 febbraio 2017. Precisamente presso la Fondazione Luciana Matalon (la stessa che ospita ogni anno Wildlife Photographer of the Year). Nella mostra sono presenti stampe fine-art e dipinti a olio che raffigurano mani dipinte dal vivo dall’artista nelle sue sessioni di bodypainting.

Le mani e gli occhi. L’artista Guido Daniele ha iniziato a dipingere le mani nell’anno 2000. Le mani sono una parte davvero espressiva del corpo umano. Non a caso, assieme agli occhi, sono i particolari che da sempre notiamo di più quando incontriamo una persona. Mani e sguardi hanno impressionato anche me durante questa visita. Le mani di una persona, con le loro rugosità, le ossa, i vasi sanguigni, diventano la tela base per dipingere un’animale. Si vedono cani, aquile, serpenti, cavalli, pappagalli e molte altre specie.

manimali

Il camaleonte – dipinto su mano da Guido Daniele (foto ©FondazioneLucianaMatalon)

“L’arte è l’elemento che permette la fusione tra realtà e finzione” ha detto lo stesso Guido Daniele. Guardando questa mostra ci si rende conto come è possibile ricreare la natura utilizzando davvero mille espressioni dell’arte. Gli animali prendono vita dipinti sulla pelle degli esseri umani. Allo stesso tempo, l’uomo si accorge di come è simile a tutte queste altre creature del mondo.

La mostra è stata dedicata a Brigitte Bardot, che da anni difende la causa animalista e che ha risposto a questa dedica con un messaggio personale. Dipingere animali per farli conoscere e per proteggerli: questo lo scopo dell’autore che da anni segue e aiuta varie associazioni che si occupano della salvaguardia della natura, tra le quali WWF, Jane Goodall Institute, Delfin Aid, Innocence in Danger, PLAN, APNEEF e Liliane Fonds.

Prorpio questa unione tra corpo umano e animale è quello che mi ha sorpreso. Assieme alla luce, che disegna per ogni essere animale un particolare sguardo. Timido per il fenicottero, sicuro di sé e impavido per l’aquila, curioso e giocherellone per il delfino, calmo e affidabile per il cane. Ogni razza è rappresentata dai colori, dai giochi di luce, da pelo, piume, penne e scaglie, ma soprattutto dallo sguardo. Lo sguardo è ciò che colpisce in modo impressionante. Lo sguardo della tartaruga, del cane, del cavallo mi hanno fatto sentire vive queste immagini e mi sono resa conto che sì, è proprio vero che ogni animale ha un’anima che riesce ad esperimere attraverso il suo sguardo sul mondo.




Fonte: https://curiosadinatura.com/2017/01/30/manimali-dalle-mani-allo-sguardo/

Varicastan, la nuova crema contro le vene varicose #K5moM






Le vene varicose sono un vero problema che può avere diversi fattori d'origine. Possono essere eriditate dai genitori, essere causate da uno stile di vita sedentario, ma anche l'indossare abiti troppo attillati o i carichi troppo pesanti in palestra. C'è un nuovo prodotto sul mercato per contestare le vene varicose: Varicastan! Come funziona Varicastan? Il produttore assicura che grazie ai suoi ingredienti unici Varicastan: aiuta ad eliminare i segni delle infiammazione locali; ridurre il gonfiore ed il dolore; ottimizzare il funzionamento dei vasi sanguigni; aiuta a ridurre il rischio di formazione di trombi; Rafforza le pareti venose.

Per saperne di più ... clicca qui



2017-2020: gli Anni del BIM

Rubrica a cura di Angelo Luigi Camillo Ciribini

bimBIM, Building Information Model o Building Information Modeling (in realtà, anche Computational Design), il prodotto e il processo, è un acronimo destinato ad avere grande risonanza in Italia, a partire dalla pubblicazione, nel corso del 2017, del decreto ministeriale (delle Infrastrutture e dei Trasporti) previsto dal Codice dei Contratti Pubblici.
Qualsiasi siano le modalità e le tempistiche dell’adozione obbligatoria, il BIM senza dubbio fungerà da detonatore di un fenomeno assai più vasto, la Digitalizzazione, che nell’immaginario collettivo ormai comprende entità eterogenee, dai dispositivi per la realtà mista ai sensori RFID, dalla manifattura additiva al modello informativo, dai droni con laser scanner ai robot di cantiere, appunto.
Il tema è, peraltro, più praticato di quanto non si creda e, sia a livello internazionale/sovranazionale sia a livello nazionale, i riferimenti normativi non mancano, anzi iniziano a sovrabbondare, così come la pubblicistica e l’offerta formativa.
BIM è, dunque, processo, metodo, strumento, è questione organizzativa, giuridica, tecnologica, è hardware, software: entità eterogenee e multiple, insomma.

Quanto di tutto ciò che si è poc’anzi menzionato è, tuttavia, davvero, all’interno della vastissima categoria dell’innovazione, realmente presente nella quotidianità degli operatori economici del Settore?
Più di quanto non si immagini (i geometri che utilizzano i droni per il digital survey), meno di quanto non si creda (gli architetti che impiegano gli occhiali immersivi): e, soprattutto, diversamente da quanto non si ritenga.
Questo, inoltre, accade in un contesto committente in fase di aggregazione, in un mercato professionale sovraffollato, dai redditi medi al di sotto dei livelli europei, in un mercato imprenditoriale caratterizzato da concorrenza sleale (in termini di regolarità, previdenza, fiscalità, contrattazione collettiva), in un mercato produttivo in cui le associazioni di categoria hanno visto le defezioni per fallimento: ma pure in un mercato, in cui i soggetti più competitivi si rivolgono con sempre maggiore insistenza altrove.
Si tratta, perciò, di un mercato ridimensionato che, comunque, segna valori timidamente positivi, tanto nelle costruzioni quanto nell’immobiliare e che, di conseguenza, con esitazione, inizia a sottrarsi alle categorie della recessione, alle retoriche della crisi.
Il BIM, allora, per quello che può significare (probabilmente tutto quanto elencato in precedenza), è ormai all’attenzione di tutte le rappresentanze (non solo, per dire, di ANCI, ITACA, CNI, CNAPPC, COGeGl, OICE, ANCE, CNA, Federcostruzioni, FINCO, ma anche di AISCAT, di Angaisa o di Federcomated): alcune di esse costituiranno gruppi di lavoro, altre promuoveranno progetti pilota, e così via.

Vi possono essere, quindi, “luoghi” in cui rappresentanze e rappresentati possano raccogliersi e confrontarsi: con chi, con che cosa?
Con softwarehouse che, direttamente indirettamente, evolvono in consultancy, con soggetti accademici che offrono iniziative formative e attività di ricerca, con altri attori di varia natura.
La questione è che, a breve, potrebbe esistere un obbligo, sia pure ragionato, sia pure incrementale, ma non sussisterebbe una strategia, un centro di competenza, una comunità virtuale: tutte cose che, altrove, sono facilmente reperibili, almeno nei casi migliori.
Il fatto è che qualunque dei soggetti appena citati è stato in grado di portare alla ribalta le best practice (che esistono pure nel Nostro Paese): ma esse o sono episodiche o sono indotte dalla presenza sui mercati comunitari e internazionali, difficilmente riguardano organizzazioni non strutturate.
Si giunge, pertanto, al nucleo della questione, al fatto che solo entità debolmente o fortemente strutturate possono competere su un mercato digitalizzato evoluto, poiché esso è naturalmente selettivo, oltre che tendere, progressivamente, a semi-automatizzare le attività ripetitive e mediocri (si veda la applicazione dei sistemi di questo genere di verifica delle pratiche relativi ai titoli abilitativi dell’edilizia privata).
Sin qui, d’altronde, si è trascurata la committenza privata, così come lo sviluppo immobiliare: occasioni che, in buona sostanza, potrebbero trarre dalla Digitalizzazione benefici ancor maggiori.

Dal 2017 al 2020, in questo quadriennio, si maturerà interamente il valore di novità del BIM: prima che sia stato irrimediabilmente banalizzato, prima che abbia cessato di essere uno spauracchio.
Certo, oggi, chiunque può organizzare un convegno, convocando, tra gli altri, il Comune di Milano e l’Agenzia del Demanio, Citterio Viel e Lombardini 22, Italferr e ANAS, Manens Tifs e Politecnica,Salini Impregilo e Astaldi, Cimolai e Valsir, Manutencoop e Siram: per affermare che anche in Italia si possa esporre una vetrina “presentabile”, che si possa avviare una discussione con soggetti “acculturati”.

Che cosa si potrebbe, però, dire dei loro fornitori? Che cosa, specialmente, si dovrebbe affermare della pancia profonda del mercato? Come far emergere pratiche, forse riferite a medie organizzazioni, meno eclatanti, meno conosciute, ma, probabilmente, a una scala minore, non meno interessanti?
Soprattutto, come giungerà la piccola storia del BIM ai micro committenti, professionisti, imprenditori: in assenza di un grande racconto sulla Digitalizzazione come è Digital Built Britain?
Come una tematica circoscritta alla stressa stregua della certificazione energetica, come un adempimento a cui sottrarsi che genera extracosti, come una agevolazione fiscale simile a quella per il miglioramento sismico?

In particolar modo, occorre domandarsi: atteso che il BIM possa intendersi, secondo diversi gradi di difficoltà, come strumenti (da acquistare), come metodi (da apprendere), come processi (da mettere in atto), possiamo seriamente credere che sia in grado di sortire effetti positivi senza mettere mano alla riconfigurazione del mercato, senza ridiscutere la distinzione dei ruoli, senza accelerare le aggregazioni dimensionali?
Possiamo veramente credere che la Digitalizzazione, che muta il prodotto immobiliare con la Smart City di Schneider Electric o di Siemens, che accorcia la catena di fornitura colla Uberification di Amazon e di Saint-Gobain, che autonomizza la produzione manifatturiera dell’indotto edilizio con la riduzione dell’intensità di capitale umano, miracolosamente possa efficientare mercati talvolta corrotti, sempre conflittuali, raramente integrati sul ciclo di vita, senza intaccare gli assetti consolidati?

Analogamente, possiamo davvero credere che sia sufficiente allestire qualche decina di corsi post-lauream per formare una generazione digitale nel Comparto?
Epperò, poi, si possono mostrare applicativi informatici per tutte le finalità (Surveying, Space Programming, Authoring, Computing, Crowd Simulation, Gamification, Checking, 4D, 5D, 6D, 7D, nD), si possono esporre tutti i dispositivi (laser scanner, immersive wearable device, CAVE, componenti sensorizzati, impianti di produzione additiva di edifici, robot che posano pareti in laterizio).
Ma come mostrare IBM Watson IoT che parzialmente rende automatizzati i processi decisionali di gestione del cantiere o dell’edificio?
Come, più trivialmente, restituire il disagio culturale di progettisti che, con il BIM, sono tenuti a settare e a sincronizzare i modelli informativi da federare, che non riescono, per limiti del software, a modellare gli staffaggi, che perdono dati dal passaggio tra ambienti di calcolo e ambienti di modellazione?
È un problema che attiene alla cultura digitale, al fatto che Dati e Informazioni Computazionali conferiscono valore aggiunto a qualsiasi attore coinvolto in qualsiasi intervento.



Fonte: https://greenhubblog.com/2017/01/31/2017-2020-gli-anni-del-bim/